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'Putin disse a Trump nel 2017 che armi a Kiev erano un errore'
(ANSA) - Le armi a Ucraina sarebbero un "errore", ne chiederanno delle altre. Così Vladimir Putin rispose a Donald Trump il 7 luglio nel 2017 durante il loro primo incontro in persona, durante il quale l'allora presidente americano gli chiese cosa ne pensava della possibilità che gli Stati Uniti fornissero ulteriori armi all'Ucraina.
Lo riporta il New York Times, sottolineando che nel corso del faccia a faccia Putin denigrò l'Ucraina, definendola un paese corrotto e disse che la Russia aveva tutto il diritto di esercitare la propria influenza sul paese.
Rex Tillerson, l'allora segretario di stato americano, al termine dell'incontro affermò: "Dobbiamo lavorare per far cambiare idea al presidente sull'Ucraina". L'incontro di Amburgo fra i due leader è uno dei motivi del rancore di Trump verso l'Ucraina.
L'ex presidente infatti era già convinto che Kiev preferisse i democratici e, durante i loro primi contatti, Putin ha contributo a cementare in Trump l'idea che l'Ucraina non fosse tanto una giovane democrazia che voleva legami con l'occidente, quanto un vicino indisciplinato di lingua russa gestito da oligarchi e funzionari corrotti che avevano cercato di eleggere Hillary Clinton, riporta il New York Times.
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