Marco Antonellis per Dagospia
sergio mattarella giuseppe conte 9
Come Dagoanticipato ieri sin dalla prima mattinata la raccolta firme per l'indizione del referendum sul taglio dei parlamentari è stata un successo ma "chi spera di ottenere la fine anticipata della legislatura, utilizzando il referendum sul taglio dei parlamentari è destinato a rimanere con un pugno di mosche in mano".
Questo è il leit motiv che circola in queste ore sull'asse Quirinale-Palazzo Chigi. Le valutazioni che si fanno lasciano pochi dubbi agli interlocutori che hanno chiesto lumi in merito: "Naturalmente si stanno valutando tutti gli scenari ma non c'è al momento alcuna preoccupazione in merito al prosieguo della legislatura e sulla tenuta del governo".
GIUSEPPE CONTE CON SERGIO MATTARELLA PER LE DIMISSIONI
Valutazioni che ovviamente verranno rinnovate più avanti, quando e se Cassazione e Consulta daranno ufficialmente il via libera alla consultazione popolare. Stesso discorso vale per l'altro referendum, quello chiesto dalle Regioni per modificare la legge elettorale in senso maggioritario. I problemi per la maggioranza però, spiega chi in queste ultime ore ha potuto interloquire con gli ambienti quirinalizi, potrebbero venire da altri fronti, due in particolare: la politica estera con il passo falso di Conte sulla Libia che rischia di mettere in serio imbarazzo i massimi vertici istituzionali e soprattutto l'ormai prossima e non più differibile decisione riguardo le concessioni autostradali.