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    RENZI E CALENDA, SCONTRO FINALE – COME DAGO-ANTICIPATO, DOPO LE REGIONALI, I DUE AFFILANO I COLTELLI: IL “CHURCHILL DEI PARIOLI” È INCAZZATO COME UNA IENA DOPO ESSERE STATO LASCIATO SOLO A PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DEL FLOP, E HA FRETTA DI FARE IL PARTITO UNICO. “POSSO ANCHE NON GUIDARLO IO, RENZI MI SFIDI” – MATTEONZO INVECE VUOLE ASPETTARE LE EUROPEE (E IL CONGRESSO DEL PD, PER VEDERE SE VINCE BONACCINI…)


     
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    1. «TERZO POLO, SUBITO PARTITO UNICO E POSSO ANCHE NON GUIDARLO IO: RENZI MI SFIDI IN UN CONGRESSO»

    Estratto dell’articolo di Francesco Malfetano per “il Messaggero”

     

    CARLO CALENDA - LETIZIA MORATTI - MATTEO RENZI CARLO CALENDA - LETIZIA MORATTI - MATTEO RENZI

    «Non c'è alcuna possibilità che oggi si divida la strada mia e di Renzi. Ma se Matteo ritiene di voler la leadership del partito concorreremo al congresso».

     

    […] Carlo Calenda […] punta a «sistemare le cose del partito». La federazione tra Azione e Italia viva che lo vede presidente «è confusionaria» e «crea problemi sui territori». Non la pensa così però Matteo Renzi che, invece, punta a risolvere la questione dopo le Europee «per lasciare più spazio a chi vorrà entrare». Due modi opposti di intendere il futuro del Terzo polo che però, ribadisce a spron battuto Calenda, «anche se non siamo amici, non è immaginabile da divisi».

     

    Onorevole (Senatore, ndR) Calenda, con Renzi sembra che le cose non vadano benissimo. Si parla di diverse sfumature di crepe e scontri. Siamo a quell'implosione che qualcuno prediceva dopo le Politiche?

    carlo calenda dopo l accordo con renzi 1 carlo calenda dopo l accordo con renzi 1

    «Ma quale implosione. Con Renzi abbiamo condiviso sempre tutto e continuerà così. Oggi c'è un confronto che ha a che fare con il partito unico. Io sono favorevole a farlo subito perché dobbiamo averlo in piedi prima dell'inizio della campagna per le Europee del 2024. Questo vuol dire avere una squadra compatta anche sui territori».

     

    Cioè?

    «[…] Serve un partito unico dove non ci siano candidati di Azione e Iv ma di tutto il Terzo polo e dove le decisioni per le amministrative non portino a tensioni. […]».

     

    poster meloni calenda renzi poster meloni calenda renzi

    Per cui potrebbe non essere lei il frontman ma Renzi?

    «Renzi ha ripreso in mano direttamente le redini di Iv. Immagino che voglia assumere un ruolo più attivo e presente. Non vedrei nulla di male se volesse concorrere al congresso. Così come Marattin, Richetti o Bonetti. Con la quale per inciso abbiamo fatto un bellissimo tandem alle regionali».

     

    Lei ne fa una questione di tempi, ma Renzi dice l'opposto.

    «Lui, non senza buone ragioni, dice di proseguire con la federazione fino a dopo le Europee. Io sono di diverso avviso. Ne discuteremo il 27 insieme al nostro Comitato politico. Credo che bisogna tirare dritto e fare un congresso da marzo a settembre, con una costituente che dia forma al partito».

     

    Che idea si è fatto, perché Renzi è in fase di vigile attesa?

    carlo calenda elena bonetti foto di bacco carlo calenda elena bonetti foto di bacco

    «Innanzitutto non dice "non voglio fare il partito", ma ha delle ragioni oggettive. Dice "lavoriamo ad allargare con una federazione, perché è più facile farlo ed è più semplice per chi vuole uscire dal PD. Sono serie ragioni di merito su cui riflettere.

    Mentre io ritengo prevalga la necessità di fare subito ciò che abbiamo promesso».

     

    […] La sua "analisi della sconfitta" ha fatto discutere, nel senso che ha attribuito l'errore agli elettori. Lo conferma?

    «Mai detto questo. Ho semplicemente detto che dopo la gestione di Fontana del Covid sono rimasto colpito dal voto per lui. Viviamo in una democrazia dove si vota per moda piuttosto che per preparazione. E stavolta andava di moda la destra. […]». […]

     

    CARLO CALENDA MATTEO RENZI BY DE MARCO CARLO CALENDA MATTEO RENZI BY DE MARCO

    2. CREPE NEL TERZO POLO: SUL PARTITO UNICO RENZI E CALENDA STONANO

    Estratto dell’articolo di Laura Cesaretti per “il Giornale”

     

    Partito unico del Terzo Polo? «Il problema non è se, è come. Noi vogliamo andare avanti, ma un partito si fa con un processo politico, non coi tweet e i talk show». Matteo Renzi fa smentire seccamente dai suoi che sia stato lui a tirarsi indietro dal processo unitario, come racconta Carlo Calenda. E, in cauda venenum, aggiunge che il protagonismo mediatico del fondatore di Azione serve a poco: quel che manca è la politica.

     

    BOSCHI - BONETTI - GELMINI - CALENDA - CARFAGNA – MARATTIN BOSCHI - BONETTI - GELMINI - CALENDA - CARFAGNA – MARATTIN

    All’indomani della batosta alle Regionali, il calderone del Terzo Polo ribolle tra scambi di accuse, retroscena velenosi ispirati da una parte e dall’altra e psicodrammi interni nella conta dei (pochi) eletti. «Io e Renzi abbiamo due idee diverse - spiega in mattinata Carlo Calenda - io voglio fare il partito subito e Renzi lo vuole fare dopo le Europee. Ma dopo le Europee non ci arriviamo, si deve fare prima». Per il 27 febbraio il leader di Azione ha convocato una riunione del Comitato politico per «accelerare».

     

    […] Calenda, dal canto suo, lamenta di esser stato lasciato solo in prima linea, mentre in campagna elettorale Renzi si occupava di promuovere «i suoi candidati». Anche il silenzio ostinato dell’ex premier dopo il risultato elettorale gli è suonato come un modo per scaricare su di lui la sconfitta.

     

    CARLO CALENDA MATTEO RENZI CARLO CALENDA MATTEO RENZI

    Ma «se sei il leader della federazione, con il tuo nome nel simbolo, è inevitabile che tu debba anche gestire l’esito politico», obiettano in casa Iv. Dove spiegano che il problema non sta nei rapporti personali (inevitabilmente agitati, vista la personalità ingombrante di entrambi) tra i due: «I problemi Carlo li ha innanzitutto dentro Azione, e sbaglia a tentare di scaricarceli addosso, accusando noi di frenare sul partito unico odi flirtare col Pd».

     

    carlo calenda matteo renzi 1 carlo calenda matteo renzi 1

    Già, perché Calenda ha preso assai male un tweet di Teresa Bellanova che, preso atto del «risultato negativo» auspicava una «riflessione sul tema delle alleanze, per sconfiggere la destra».

     

     

    E lo ha interpretato come il segnale che Renzi auspichi la vittoria di Stefano Bonaccini per riaprire il dialogo col Nazareno. […]

     

     

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