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"RINO TOMMASI E GIANNI CLERICI SONO STATI GLI INSUPERABILI INVENTORI DELLA TELECRONACA A DUE" – ALDO GRASSO RICORDA IL GIORNALISTA SCOMPARSO L’8 GENNAIO A 90 ANNI: "SEMBRAVA UN COMPUTER UMANO (COMPUTE-RINO, PER L’ESATTEZZA), NON SBAGLIAVA UNA DATA O IL RISULTATO DI UN INCONTRO (MA SOTTO SOTTO COVAVA UN’ATTITUDINE ISTRIONICA). L’ALTRO, CLERICI, DISPENSAVA IL SUO IMMENSO SAPERE CON QUELL’ARTE DIFFICILE CHE SI CHIAMA SPREZZATURA" - IL DIFETTO DELLE ATTUALI TELECRONACHE A DUE È CHE SONO A UNO: IL CRONISTA VUOLE FARE L’ANALISTA E L’ANALISTA L’ECO DEL CRONISTA, PARLANO TROPPO PERCHÉ HANNO POCO DA DIRE… - VIDEO
https://sport.sky.it/tennis/video/2025/01/08/rino-tommasi-telecronache-sport-video
Aldo Grasso per il “Corriere della Sera” - Estratti
Sono stati i primi e restano i migliori, ineguagliabili. Eravamo nell’altro secolo, il solido ’900, quando Rino Tommasi e Gianni Clerici hanno inventato la telecronaca a due; dopo di loro solo tristi epigoni, fatalmente.
L’uno, Tommasi, sembrava un computer umano (ComputerRino, per l’esattezza), non sbagliava una data o il risultato di un incontro o un confronto statistico (ma sotto sotto covava un’attitudine istrionica). L’altro, Clerici, dispensava il suo immenso sapere con quell’arte difficile che si chiama sprezzatura, il rarissimo dono per cui la cultura non deve mai parere tale, ma nascosta, creata quasi per gioco.
A Clerici, ex tennista di livello, piaceva motteggiare, scherzare, raccontare aneddoti esilaranti (ma sotto sotto covava il cronista coscienzioso cui nulla sfuggiva). Erano caratterialmente e fisicamente distanti, ma strettamente uniti dalla cultura, non solo sportiva. Perché si compisse quel piccolo miracolo di perfetta intesa e integrazione, Tommasi e Clerici si erano trovati su altri piani: quello umano, innanzi tutto, quello sportivo, quello passionale e quello della competenza, merce sempre più rara (non cercavano il successo, cercavano la competenza).
(...) Tommasi, una memoria di ferro, una vita dedicata allo studio dei numeri, era il punto fermo di Clerici, l’approdo, senza il quale la coppia non sarebbe mai esistita. All’apparenza duro e scontroso, Rino aveva trovato nell’amico l’analista che gli avrebbe tirato fuori una insospettabile vena teatrale e lessicale (il «circoletto rosso» è l’invenzione dell’highlight).
Il difetto delle attuali telecronache a due è che sono a uno: il cronista vuole fare l’analista e l’analista l’eco del cronista, parlano troppo perché hanno poco da dire. Dal racconto siamo passati alla parafrasi, dalla concupiscenza alla compiacenza.
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