
FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE…
Francesco Di Frischia per il Corriere della Sera
Papa Francesco «viaggi con Ryanair per andare nel 2018 in Irlanda: così arriverà di certo puntale». Alitalia «ha zero chance di trasformarsi in una compagnia low cost ». Adr ha deciso di «aumentare i costi aeroportuali del 14%? E allora noi tagliamo i voli del 10% cancellando 600 mila posti da e per Roma». Ne ha per tutti Michael O' Leary, ceo di Ryanair, che attacca Alitalia e la società che gestisce gli scali romani, nel promuovere per i prossimi mesi nuove rotte in Italia.
Alla provocazione di O' Leary rispondono subito dal Vaticano, bollando le sue parole come una «trovata pubblicitaria» anche perché, è risaputo, «da 25-30 anni il vettore che accompagna il Pontefice nei suoi voli d' andata, ed è accaduto per oltre cento viaggi, è sempre Alitalia, mentre al ritorno di norma è la compagnia ufficiale del Paese visitato».
Oltre a cercare di portar via passeggeri ad Alitalia, il ceo di Ryanair ribadisce la sua offerta di collaborazione attraverso il «feederaggio» e la vendita «dei biglietti per voli intercontinentali» sul sito della compagnia irlandese, ma avverte: «Finora è stata gestita nell' interesse di Etihad. Forse Alitalia dovrebbe essere gestita in base ai suoi interessi». Poi il ceo di Ryanair ribadisce: «Mentre in Europa gli scali tagliano i costi, Roma perderà un' occasione d' oro mostrandosi costosa e non competitiva. E si potrebbero perdere posti di lavoro nell' indotto».
La società che gestisce gli scali capitolini replica: «Nel 2017 le tariffe restano stabili a Fiumicino e diminuiscono a Ciampino». E per quanto riguarda la competitività, Adr respinge le accuse al mittente spiegando che «è confermata dai risultati di crescita costante del traffico: infatti negli ultimi tre anni, l' aumento medio annuo di passeggeri è stato pari a +4,7%. E nel 2016 «si è toccato il record assoluto di traffico, pari a 47,1 milioni di viaggiatori».
Nella guerra delle cifre, in effetti, il «Contratto di programma», che fissa le tariffe 2017-2021 concordate tra Adr e vettori, conferma una diminuzione dei costi: a Fiumicino dai circa 32,8 euro a passeggero del 2016 si arriva ai circa 31,1 del 2017. E su Ciampino il calo è ancora più accentuato: dai 19,1 euro del 2016 ai 16 di quest' anno. Di certo lo scontro tra Ryanair e Adr non inizia oggi: evidentemente non ha ancora trovato terreno fertile (e forse mai ne troverà sulle sponde del Tevere) la strategia di chiedere e ottenere da enti locali e piccoli scali incentivi e co-marketing sui quali si basa Ryanair per i piani di sviluppo.
Partendo da questo lo zoccolo duro, però, la compagnia irlandese (che paga il personale con stipendi nettamente più bassi del contratto nazionale di categoria) riesce a offrire tariffe stracciate da 9,99 euro a passeggero sul corto-medio raggio. «Invece di dare 75 milioni di sconti e incentivi ad Alitalia, che riduce il traffico - osserva malizioso O' Leary -, Adr li dia ad altre compagnie, non solo Ryanair, pronte ad aumentare il loro traffico».
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