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Paola Caruso per www.corriere.it
Sono 5.905 i nuovi casi di coronavirus in Italia (ieri sono stati 5.188). Sale così ad almeno 4.788.704 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 59 (ieri sono stati 63), per un totale di 132.283 vittime da febbraio 2020.
Le persone guarite o dimesse sono complessivamente 4.569.045 e 3.754 quelle uscite oggi dall’incubo Covid (ieri 4.285). Gli attuali positivi — i soggetti che hanno il virus — risultano essere in tutto 87.376, pari a +2.089 rispetto a ieri (+840 il giorno prima).
I tamponi e lo scenario
I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 514.629, ovvero 202.682 in meno rispetto a ieri quando erano stati 717.311 (ma ieri c’erano i test cumulativi di tre giorni del Veneto). Mentre il tasso di positività è 1,1% (l’approssimazione di 1,14%); ieri era 0,7%.
Più contagi in 24 ore rispetto a ieri. La tendenza della curva resta in salita e lo si osserva dal confronto con lo scorso giovedì (28 ottobre) — lo stesso giorno della settimana — quando sono stati registrati +4.866 casi con un tasso di positività dello 0,8%: oggi infatti ci sono più nuove infezioni di quel giorno, con una percentuale superiore (1,1% contro 0,8%). Basta guardare il grafico in basso. Ricordiamo, inoltre, che il «picco della settimana scorsa» si è verificato venerdì 29 ottobre con +5.335 casi e al momento abbiamo superato questo dato.
Secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe tre parametri sono in aumento su base settimanale (27 ottobre-2 novembre): +16,6% i nuovi casi (era +43,2% la settimana prima), +14,9% i ricoveri (era +7,5%), +12,9% le terapie intensive (era -3,9%), mentre i decessi sono stabili (257 contro 249).
In ogni modo, il tasso di ospedalizzazione a livello nazionale rimane molto basso: 5% i posti letto occupati in area medica e 4% in intensiva. «Bisogna prendere consapevolezza che siamo in una fase nella quale i contagi possono aumentare — spiega Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, ai microfoni di Un Giorno da Pecora su Rai Radio1 —, però l’impatto sugli ospedali rispetto al passato è enormemente inferiore. Questa settimana i casi sono in aumento, c’è un piccolo rimbalzo sugli ospedali, ma si tratta di numeri assolutamente gestibili, con delle differenze regionali. Il caso di Trieste, ad esempio».
Il sistema sanitario
Aumentano ancora le degenze ordinarie e leggermente anche quelle in area critica. I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono +16 (ieri +37), per un totale di 3.045 ricoverati. I posti letto occupati in terapia intensiva (TI) sono +2 (ieri -4) — si tratta del saldo tra le persone uscite e quelle entrate in TI —, portando il totale dei malati più gravi a 383, con 36 ingressi in rianimazione (ieri 31).
I vaccinati
Le dosi di vaccino somministrate sono oltre 90,2 milioni. I cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale sono oltre 44,9 milioni (83,18% della popolazione over 12). Ad aver ricevuto almeno una sola dose sono 46,6 milioni di persone (86,41% dei vaccinabili)
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