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Dall’account twitter di Roberto Burioni
Se questi dati MOLTO preliminari fossero confermati significherebbe che la variante omicron di SARS-CoV-2 è uno dei virus umani più contagiosi mai apparsi sul nostro pianeta. L’alternativa per ogni terrestre sarebbe solo se incontrarlo da vaccinato o da non vaccinato. Aggiungo: affermazioni eccezionali (virus mostruosamente contagioso) richiedono prove eccezionalmente solide (che non ci sono ancora). Qui ne parliamo perché non abbiamo alternative al giocare d’anticipo e bisogna stare pronti.
IL PARAGONE TRA VARIANTE DELTA E OMICRON
INGHILTERRA FUORI CONTROLLO SCOZIA, BOOM DI OMICRON ALLARME ANCHE IN SVIZZERA
Diodato Pirone per “il Messaggero”
Come annunciato dagli infettivologi, Omicron sta esplodendo in Gran Bretagna e lo fa a un anno esatto di distanza dalla scoperta di quella che all'epoca fu definita variante inglese. Il Regno Unito, dunque, suo malgrado si conferma una delle frontiere più martoriate dal Sars CoV-2 anche a causa del clamoroso abbandono per alcuni mesi di tutte le precauzioni, mascherine comprese.
Difese reintrodotte dal premier Boris Johnson solo due giorni fa assieme al Green pass. Fatto sta che ieri nel Regno Unito - dove il totale dei contagi è tornato ad avvicinarsi ai 60.000 al giorno - sono stati sequenziati 633 casi dell'ultima variante, il doppio di quelli del giorno precedente. L'Agenzia per la sicurezza nazionale ha riferito della presenza in Gran Bretagna di 1.898 contagiati dalla Omicron quasi tutti concentrati in Inghilterra con la parziale eccezione della Scozia dove se ne contano 121.
ALLARME ROSSO
E proprio dalla Scozia arrivano le reazioni più allarmate. «Ci troviamo di fronte a uno tsunami di infezioni», ha detto ieri la preoccupatissima premier scozzese, Nicola Sturgeon. La Scozia ha riportato ieri 5.018 positivi al Covid 19. «Queste sono le cifre di una giornata, ma si tratta di un forte aumento rispetto alla media recente di circa 2.800 contagi al giorno», ha detto la premier.
La sua preoccupazione è più che giustificata. La Scozia infatti, ha solo 5,5 milioni di abitanti, circa un decimo dell'Italia dove ieri sono state registrare 21.000 infezioni. Se gli scozzesi fossero numerosi come gli italiani i 5.000 casi delle ultime 24 ore andrebbero moltiplicati per 10 e portati alla notevole quota di 50.000 in un giorno, una velocità di circolazione del virus del 150% superiore a quella italiana.
La Sturgeon ha avvertito i suoi connazionali con queste drammatiche parole: «Omicron si trasmette molto più velocemente e più facilmente della variante Delta, quindi in pochissimo tempo potremmo trovarci nei guai». Per capire la gravità della situazione in cui versa il Regno Unito va ricordato che lo scorso 9 dicembre il ministro della Salute, Sajid Javid, ha pronunciato in televisione le seguenti parole: «In Gran Bretagna ci potrebbero essere circa un milione di casi Omicron entro un mese» «La nostra strategia - ha proseguito il ministro - è di guadagnare tempo per per costruire difese protettive contro Omicron che è un Covid che si diffonde molto più velocemente di qualsiasi altro Covid che abbiamo visto finora».
L'affanno dei britannici purtroppo non è un caso isolato in Europa. Qualche preoccupazione seria inizia a destarla la Svizzera che nell'ultima settimana ha registrato un livello di incidenza (media dei contagi su 100.000 abitanti) a quota 780, decisamente oltre i 504 della Gran Bretagna e i 638 dell'Irlanda. Non solo. In Svizzera sono stati registrati alcuni casi ufficiali di Omicron ma l'Ufficio elvetico di sanità pubblica (l'equivalente del nostro Istituto Superiore di Sanità) ha fatto sapere che il 3,6% dei sequenziamenti effettuati (e la Svizzera ne fa 2.500 al giorno, moltissimi in proporzione ai suoi abitanti) è compatibile con la presenza dell'Omicron.
Un modo per dire che anche nella Confederazioni elvetica si attende un'esplosione della nuova variante. Nel resto dell'Europa il Covid continua a colpire massicciamente in Olanda (incidenza a 818), Belgio (883), Slovacchia (1.154); Repubblica Ceca (941). Molto pesanti anche i dati della Norvegia e della Danimarca, il primo paese europeo ad eliminare restrizioni che ora ha parzialmente chiuso le scuole. Germania e Francia sono appaiate intorno a una incidenza di 430 mentre sta migliorando l'Austria dove è in atto un lock-down. Ottimi i dati della Romania che sembra uscita dalla tempesta senza pari che ha mietuto 22.000 vittime in 100 giorni su meno di 20 milioni di abitanti.
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