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LA NUOVA ROGNA VIEN RONZANDO – CRESCE L’ALLARME PER I NUOVI FOCOLAI DI WEST NILE IN ITALIA – FINORA SONO MORTE QUATTRO PERSONE CONTAGIATE DAL VIRUS CHE SI TRASMETTE ATTRAVERSO LE ZANZARE. MA LA “FEBBRE DEL NILO” PROVOCA DANNI SERI IN APPENA L’1% DEI CASI – LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE INFETTE NON MOSTRA ALCUN SINTOMO – COME SI DIAGNOSTICA LA MALATTIA? COME CI SI CURA? E COME SI PUÒ PREVENIRE IL CONTAGIO? TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE
Estratto dell’articolo di Valentina Arcovio per “La Stampa”
West Nile uccide ancora. Un uomo di 74 anni è deceduto venerdì scorso all'Ospedale del Mare di Napoli ma la notizia si è appresa solo nelle ultime ore. Con la morte della quarta persona per virus West Nile in Italia, crescono i timori.
Non tanto per il numero dei casi che al momento non sembra essere significativamente superiore allo scorso anno, quanto per l’estensione dei focolai. Ad oggi, i focolai sono più attivi in alcune zone al Centro-Sud (provincia di Latina, Anzio/Nettuno, provincia di Caserta) rispetto alla Pianura Padana.
Cos’è il West Nile virus?
È un virus isolato per la prima volta in Uganda nel 1937, ma che è presente in Italia dal 1998, con focolai stagionali ormai attesi soprattutto nella Pianura Padana e in alcune aree del triveneto. Quest’anno a preoccupare è la diffusione del virus nel Centro Italia, dove negli anni scorsi sono state registrate poche segnalazioni. [...]
Come si trasmette?
I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.
La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.
Quali sono i sintomi?
La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei.
Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.
Quanti sono i casi gravi?
I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.
Come si diagnostica il virus?
La diagnosi viene prevalentemente effettuata attraverso test di laboratorio effettuati su siero e, dove indicato, su fluido cerebrospinale, per la ricerca di anticorpi del tipo IgM. Questi anticorpi possono persistere per periodi anche molto lunghi nei soggetti malati (fino a un anno), pertanto la positività a questi test può indicare anche un’infezione pregressa.
Come si previene?
Non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Attualmente sono allo studio dei vaccini, ma per il momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.
Pertanto è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente: usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto; usando delle zanzariere alle finestre; svuotando di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante [...]
Come si cura l’infezione?
Non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita.
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