alberto siracusano salute mentale

E' LO PSICHIATRA ALBERTO SIRACUSANO, IL NUOVO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITÀ: PRENDE IL POSTO DI FRANCO LOCATELLI - LA SUA NOMINA E' ANCHE UN SEGNALE PER DARE MAGGIORE ATTENZIONE ALLA SALUTE MENTALE - "COSA MI PREOCCUPA DI PIU'? IL DISAGIO GIOVANILE, FIGLIO DELLA CRISI DELLE RELAZIONI E DEGLI AFFETTI. TRA LE CAUSE PSICOSOCIALI DI DISTURBI ALIMENTARI, ANSIA E DEPRESSIONE, CI SONO LA POVERTÀ ECONOMICA, VALORIALE ED AFFETTIVA" – “IN ITALIA DILAGA IL SENTIMENTO ANTISCIENTIFICO. DOBBIAMO FAR CAPIRE CHE..."

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Estratto dell’articolo di Paolo Russo per “La Stampa”

 

alberto siracusano

Alberto Siracusano, professore emerito di Psichiatria all'Università di Tor Vergata e coordinatore del Tavolo sulla salute mentale, non si aspettava la nomina a presidente del Consiglio superiore di sanità, la cassazione sui provvedimenti che riguardano la salute e l'assistenza sanitaria del Paese. […]

 

Ma la sorpresa non lo coglie impreparato sulle questioni più spinose, come la gestione della crisi pandemica del suo predecessore, Franco Locatelli, che puntò su vaccini e restrizioni quando il virus faceva mille morti in un giorno. Scelte di fatto condivise da Siracusano. […]

 

Professore, lei è uno psichiatra di fama internazionale. Lo stesso ministro Schillaci, motivando la sua nomina, ha detto che si voleva dare un segnale di attenzione sulla salute mentale. Cosa la preoccupa di più?

«Il disagio giovanile, uno stato di sofferenza che inizia sempre prima, sin dall'età evolutiva. Un malessere che è figlio della crisi delle relazioni e degli affetti, e che si manifesta anche con reazioni aggressive delle quali, purtroppo, sono piene le cronache. Tra le cause psicosociali di disturbi come quelli alimentari, l'ansia e la depressione, compaiono la povertà economica ma soprattutto quella valoriale ed affettiva, che non consente lo sviluppo di relazioni significative».

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Il tavolo ministeriale come si sta muovendo?

«Dopo 13 anni è in fase di approvazione un nuovo Piano nazionale della salute mentale, che punta molto sulla prevenzione già nelle scuole dell'infanzia. La povertà delle relazioni genera solitudine, una condizione che dobbiamo combattere prima che determini il disturbo psichico».

 

Cosa serve per adeguare l'assistenza psichiatrica ai nuovi malesseri che stanno dilagando?

«Sicuramente implementare risorse e personale. Ma anche promuovere una visione "One Health" del benessere psicofisico, che dall'uomo va esteso all'ambiente e al mondo animale. Dobbiamo iniziare a fare formazione fin dai primi anni di scuola per combattere quella "povertà vitale" che porta poi tanti giovani e giovanissimi a un uso improprio dei social, che alimenta ancor più il loro isolamento».

 

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Lei parla da scienziato, ma non le sembra che tra le persone e nella politica stia dilagando l'anti-scienza?

«Purtroppo è così. Dove prevale l'ignoranza, l'unico antidoto resta quello di ridare valore alla cultura e all'educazione scientifica, che dovrebbe iniziare già nei primi anni di vita: dobbiamo far capire che la medicina non si basa sulle opinioni ma su evidenze scientifiche, dati prodotti da studi controllati. Non possiamo far sì che tutti siano scienziati, ma dobbiamo divulgare la serietà della scienza, e farlo forse meglio di quanto non sia stato fatto fino ad ora».

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[…]   Mi indichi una priorità per garantire un futuro al nostro Ssn…

«Al primo posto metterei la necessità di diffondere tra i cittadini e i decisori politici la consapevolezza dell'importanza del nostro Ssn per la vita di tutti e il progresso del Paese. La politica dovrebbe superare le divisioni ideologiche e trovare delle linee comuni per sostenere il servizio pubblico e trovare soluzioni ai problemi che lo affliggono».

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