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LA PANZA NON È SOSTANZA - L’ITALIA È IL PRIMO PAESE AL MONDO CHE RICONOSCE PER LEGGE L'OBESITÀ COME UNA MALATTIA – IL TESTO, APPROVATO IN VIA DEFINITA DAL SENATO, CONTIENE UNA SERIE DI INDICAZIONI PER LA PREVENZIONE E LA CURA. PECCATO CHE I SOLDI STANZIATI PER CURE E SERVIZI AD HOC SIANO UNA MISERIA (700 MILA EURO PER QUEST'ANNO, 800 MILA PER IL 2026) – GLI ITALIANI CHE SOFFRONO DI OBESITÀ SONO SEI MILIONI, IL 12% DEL TOTALE – IL SENATORE DEM FILIPPO SENSI HA VOTATO A FAVORE, A DIFFERENZA DEL PD: “DA BIMBO ERO UN CICCIABOMBA CANNONIERE...”

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Estratto dell’articolo di Michele Bocci per "la Repubblica"

 

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L'Italia ha una legge, la prima al mondo, che riconosce l'obesità come una malattia e contiene una serie di indicazioni per la prevenzione e la cura. I soldi stanziati, però, sono molto pochi e bisognerà trovare il modo di reperire altre risorse e organizzare in modo efficace i servizi dedicati a questi pazienti.

 

Comunque sia, il ddl pensato da Forza Italia e approvato in via definitiva ieri al Senato, dà un segnale di attenzione verso una patologia molto diffusa e la cui incidenza è in crescita.

 

E sempre il Senato, ieri, ha approvato in via definitiva anche un ddl che «riconosce il giorno 16 maggio quale Giornata nazionale contro la denigrazione dell'aspetto fisico delle persone», cioè il cosiddetto body shaming.

 

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I soldi stanziati dalla legge sull'obesità, a fronte di un Fondo sanitario nazionale da 140 miliardi di euro, sono molto pochi: 700mila euro per quest'anno, 800mila euro per il 2026 e 1,2 milioni all'anno a partire dal 2027.

 

Già oggi, ovviamente, chi ha problemi di obesità viene preso in cura da specialisti e chirurghi nell'attività "ordinaria" del sistema sanitario nazionale, ma con la legge si parla del problema come malattia cronica e non solo come complicanza di altre patologie.

 

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Nel testo vengono richiesti interventi per la prevenzione di obesità e sovrappeso, soprattutto infantile, per il sostegno all'allattamento al seno, la responsabilizzazione dei genitori nell'alimentazione dei figli, l'agevolazione dell'inclusione sociale delle persone con obesità, la promozione di attività fisica e l'educazione alimentare nelle scuole.

 

Si faranno campagne informative sugli stili di vita corretti. La norma introduce anche un Osservatorio sull'obesità presso il ministero della Salute con funzioni di monitoraggio, studio e diffusione degli stili di vita.

 

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Le associazioni di pazienti dicono che per assicurare la gratuità di tutte le cure bisogna inserirle nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza. Il tema è delicato, anche perché ci sono già sul mercato i farmaci contro questa patologia, che l'Italia per adesso passa solo se all'obesità si aggiunge il diabete. Chi non lo ha deve pagarli.

 

Concederli a tutti sarebbe una spesa importante. Intanto le industrie produttrici dei medicinali plaudono alla norma. [...]

 

L'opposizione si è astenuta, Pd e M5S denunciano la carenza di risorse. Per la dem Ylenia Zambito è positivo che il Parlamento si sia espresso sul tema «tuttavia non possiamo tacere la delusione per un testo che resta troppo debole e parziale, più dichiarativo che operativo. Anche perché manca l'inserimento della patologia nei Lea». Il senatore Pd Filippo Sensi ha votato a favore. «Da bimbo ero solo un cicciabomba cannoniere», ha detto in aula: «Comprendo e condivido profondamente le criticità che abbiamo esposto.

 

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Detesto la politica del segnale, della testimonianza come alibi, che vaccina e sterilizza, ma ho vissuto l'obesità, la vivo. So che ci vorrebbe ben altro di una giornata e di un primo passo, però dico: un primo passo per chi, come me, abita un corpo non conforme è un gesto pesante ma necessario e, direi, dovuto».

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