noia

MA CHE PROBLEMI AVETE CON UNA SANA NOIA? - NON ABBIATE PAURA DELL’HORROR VACUI: LE VACANZE SONO IL MOMENTO MIGLIORE PER NON FARE NULLA E STACCARE DALL'IPER-CONNESSIONE CHE PROVOCA ANSIA FUORI CONTROLLO - LA NOIA È POSITIVA NON SOLO PERCHÉ ROMPE IL CIRCOLO VIZIOSO DELL’IPER-STIMOLAZIONE DA PARTE DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI, MA AIUTA A RIEQUILIBRARE L’ATTIVITÀ CEREBRALE. IL RISULTATO: MIGLIORA LA CREATIVITÀ CONSENTENDO AI PENSIERI DI SCORRERE PIÙ LIBERAMENTE E…

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Estratto dell’articolo di Danilo Di Diodoro ed Elena Meli per “Salute – Corriere della Sera”

 

noia 10

Vacanza. Una parola che deriva dal latino vacuum, vuoto: stare in vacanza significa essere liberi, non aver nulla da fare, annoiarsi.

Allora forse non è un caso che al posto delle classiche ferie d’agosto di qualche decennio fa, in cui un anno dopo l’altro sbadigliavamo sulla stessa spiaggia e sotto lo stesso ombrellone, oggi cerchiamo il viaggio anziché la vacanza: sempre attivi, alla scoperta, con la paura di rallentare e perderci qualcosa, viviamo nel timore della noia.

 

E se ci stessimo sbagliando? Il grande romanziere russo Lev Tolstoj diceva che la noia è «un desiderio di desideri» e potrebbe bastare questo per rivalutarla e lasciarle un po’ di spazio nelle nostre vite convulse.

noia 8

 

[…] «libera» il cervello e lo aiuta a essere più creativo, può essere un antidoto ai dispositivi elettronici e alla dipendenza da schermi e notifiche, può abituarci a tornare in contatto con noi stessi, favorendo l’introspezione da cui molti rifuggono ma che può essere la chiave per un vero benessere.

 

[…]

Non vogliamo perderci nulla, ma poi finiamo per sentirci sopraffatti dalla quantità di informazioni che riceviamo ogni giorno: succede al 41% degli italiani, secondo dati del Digital News Report Italia.

 

noia 6

Uno scenario di iper-connessione che sembra aver scacciato la noia dalle nostre vite: anche se paradossalmente a volte siamo più annoiati proprio perché connessi (si veda a lato), è un fatto che la maggioranza cerchi di sfuggire in ogni modo alle pause, al silenzio, al vuoto. Dobbiamo essere sempre «accesi» e performanti ma ritrovare il tempo vuoto della vacanza, magari un po’ tutti i giorni, ci farebbe bene.

 

Il motivo lo hanno spiegato di recente i neurobiologi Michelle Kennedy e Daniel Hermens della Sunshine Coast University nel Queensland, in Australia: «La stimolazione costante a cui siamo sottoposti comporta un prezzo da pagare, perché provoca una iper-attivazione del sistema nervoso simpatico, quello che si accende in situazioni di stress quando dobbiamo decidere se fuggire o lottare.

 

noia 5

Se siamo sempre sotto pressione nel gestire informazioni e nuove attività, a causa dell’effetto cumulativo dovuto all’esposizione a ripetuti elementi di stress il sistema simpatico resta attivo troppo e troppo a lungo: si chiama «sovraccarico allostatico» e porta a uno stato di allerta continuo che può arrivare fino allo sviluppo di ansia. La noia è il modo per mettere in pausa il sistema simpatico e far riposare il cervello dai troppi stimoli».

 

noia 4

Quando facciamo qualcosa, per esempio iniziamo a guardare un film, il cervello si mette in modalità attenzione concentrata: elimina ciò che potrebbe distrarlo, si focalizza su quel che vede o fa e così consuma energie. Se però la pellicola non ci coinvolge subentra la noia: il sistema cerebrale dell’attenzione pian piano si «spegne» e si accende invece il «default mode network», una rete distribuita in varie zone del cervello che si attiva a riposo e serve anche per recuperare energie cerebrali dopo un’intensa attività cognitiva. Secondo Kennedy e Hermens, «attivare il default mode network quando ci si annoia potrebbe essere una strategia per gestirla rivolgendo i pensieri all’interno, a se stessi».

 

noia 3

[…] la noia è positivo non solo perché rompe il circolo vizioso dell’iper-stimolazione da parte dei dispositivi elettronici, che offrono gratificazione immediata favorendone un uso compulsivo e quindi la dipendenza; la noia aiuta pure a «riequilibrare l’attività cerebrale, riducendo gli input sensoriali e l’ansia; migliorare la creatività consentendo ai pensieri di scorrere più liberamente creando associazioni di idee;

 

sviluppare una maggiore indipendenza di pensiero, perché spinge a cercare interessi diversi da quelli proposti continuamente dall’esterno; aumentare l’autostima e l’equilibrio emotivo, perché un tempo per sé, non strutturato da impegni o pressioni, aiuta la riflessione e la gestione delle emozioni», dicono i due neuroscienziati.

 

noia 2

Tutto però sta nel «dosare» la noia in modo che sia un momento in cui fermarsi e di cui godere, non il sottofondo continuo delle giornate: nel secondo caso prevalgono gli effetti negativi.

noia 1

[…]