• Dagospia

    "TRUCE" FU – SALVINI SI È INCARTATO SU SE STESSO ED È FINITO IN UN VICOLO CIECO. IL “CAPITONE” È IL VERO GRANDE SCONFITTO DELLA PARTITA SUL QUIRINALE: È RIUSCITO A BRUCIARE TUTTI I NOMI (IMPROPONIBILI) CHE HA FATTO O LASCIATO INTENDERE, DALLA MORATTI ALLA BELLONI, DA CASSESE ALLA CASELLATI – ORA ARRIVERÀ LA RESA DEI CONTI NEL CENTRODESTRA E NELLA LEGA. LA MELONI E GIORGETTI LO ASPETTANO SULLA RIVA DEL FIUME…


     
    Guarda la fotogallery

    Antonio Bravetti per “La Stampa”

     

    MATTEO SALVINI FA FINTA DI LAVORARE MATTEO SALVINI FA FINTA DI LAVORARE

    Perso nel labirinto. Alla fine di una lunga giornata iniziata nella notte tra giovedì e venerdì, col via libera alla candidatura di Elisabetta Casellati, Matteo Salvini cerca in tutti i modi una via d’uscita dall’angolo in cui si è messo.

     

    Mollato da Forza Italia, ai ferri corti con Giorgia Meloni, il segretario della Lega prova a riallacciare il dialogo con Pd e Cinque stelle. Ma pure qui le cose non si mettono bene. Dopo gli incontri del pomeriggio con Enrico Letta e Giuseppe Conte, fa il passo più lungo della gamba: «Sto lavorando affinché ci sia un presidente donna e in gamba, non in quanto donna ma in quanto persona in gamba».

    MATTEO SALVINI ENRICO LETTA MEME MATTEO SALVINI ENRICO LETTA MEME

     

    Il nome che rimbalza nei corridoi di Montecitorio è quello di Elisabetta Belloni. Ma la direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza viene subito bocciata da quasi tutti: Italia Viva, Forza Italia, Leu.

     

    Salvini si ritrova così a vagare nel suo labirinto. A postare sui social, alle 22, una foto che lo ritrae al computer negli uffici della Lega alla Camera: «Un altro caffè e al lavoro, la prima donna presidente della Repubblica sarebbe una straordinaria innovazione».

     

    SALVINI CASELLATI SALVINI CASELLATI

    La giornata, insomma, finisce com’era iniziata: con un caffè. Al mattino lo aveva preso con gli alleati di centrodestra. In quella sede era maturato il via libera al nome della presidente del Senato: alla quinta votazione il centrodestra indicherà Elisabetta Casellati. Si va alla prova di forza, al muro contro muro, come chiede da giorni Giorgia Meloni. In Transatlantico però si respira un clima ostile all’operazione.

    giancarlo giorgetti e matteo salvini 2 giancarlo giorgetti e matteo salvini 2

     

    Si temono, giustamente, i franchi tiratori. «Ci stiamo facendo del male da soli», si lamenta un senatore leghista in un capannello con Centinaio e Durigon. «Se gli altri non la votano è difficile che passi», ammette Giancarlo Giorgetti allargando le braccia a pochi metri dall’Aula, mentre è in corso il voto.

     

    La sconfitta di Casellati è come il morso di un serpente: il veleno si diffonde presto. Tra gli alleati corrono i sospetti: chi ha voluto affossarla? «Tutta la Lega l’ha votata», assicura il vicesegretario Lorenzo Fontana. Bossi, in Transatlantico, punzecchia il segretario: «Ora Salvini farà quel che gli dice Berlusconi. Cosa dirà Berlusconi? Dirà che la sinistra vuole uno dei suoi alla presidenza». Il tempo corre, incombe la sesta votazione, bisogna decidere cosa fare. Nel vertice di metà pomeriggio Salvini, Tajani e Meloni optano per l’astensione.

     

    ERIKA STEFANI MATTEO SALVINI LAURA RAVETTO ERIKA STEFANI MATTEO SALVINI LAURA RAVETTO

    Salvini riprende a tessere la sua tela. Vede Draghi («non pongo veti nei confronti di nessuno, ma da italiano sarei più tranquillo se andasse avanti a fare il presidente del Consiglio»), poi Conte e Letta. Nuova riunione con Tajani e Ronzulli. «Ognuno si comporta come vuole - spiega - la sinistra è abituata a mettere veti, io preferisco fare proposte, dialogare, unire. Mi auguro che domani il Parlamento dia dimostrazione di lucidità, concretezza e rapidità, e che si chiuda».

    matteo salvini silvio berlusconi meme by carli matteo salvini silvio berlusconi meme by carli

     

    Ma la strada è in salita. In tarda serata, quando lascia gli uffici della Camera, torna sui suoi passi. Rimastica le sue parole. Parla senza dire nulla. I partiti dicono no a Belloni? «Io sono per i sì e' non per i no. Lavoro per chiudere la partita già domani». Forza Italia ha deciso di trattare autonomamente? «Il centrodestra non è spaccato, è giusto che ognuno faccia valere le sue priorità». Sarà l’ennesima notte di lavoro, fanno sapere i suoi, di contatti. Oggi il leader della Lega ricomincerà vedendo i vertici del partito a Montecitorio. Ancora nel labirinto. Alle 8.30, con il caffè.

    SERGIO MATTARELLA MATTEO SALVINI MEME SERGIO MATTARELLA MATTEO SALVINI MEME berlusconi meloni salvini toti berlusconi meloni salvini toti

     

    MATTEO SALVINI E IL PAPEETE SUL QUIRINALE - BY ELLEKAPPA MATTEO SALVINI E IL PAPEETE SUL QUIRINALE - BY ELLEKAPPA MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport