Vincenzo Bisbiglia per il "Fatto quotidiano" - Estratti
zingaretti d'amato
Nel bilancio della Regione Lazio ci sono oltre 900 milioni di euro di apparenti crediti sanitari su cui mancano i giustificativi. Nel dettaglio: note di credito verso aziende della sanità privata, contabilizzate dalle Asl ma mai riscosse e prive di una documentazione adeguata. Di questi soldi, quasi 600 milioni vanno collocati prima del 2018. Non solo.
Nei cosiddetti “fondi rischi” – dove si iscrivono i crediti difficili da riscuotere o contestati – vi sono poste per ben 2,3 miliardi “generiche o non sempre riconducibili a rischi specifici”. Insomma, un disordine senza fine nei conti della sanità laziale, in parte già segnalato dalla Corte dei Conti – che a settembre scorso non ha “parificato” il bilancio sanitario regionale 2022 – e che ora ha portato la Procura di Roma ad aprire un fascicolo d’indagine.
leodori zingaretti
L’inchiesta affidata al sostituto procuratore Carlo Villani si concentra soprattutto sulle singole Asl romane e laziali, nel decennio in cui al governo della Regione c’era la giunta di centrosinistra guidata da Nicola Zingaretti (estraneo all’indagine). Sotto i fari degli investigatori, in particolare, i rapporti tra gli ex dirigenti delle Asl coinvolte (almeno quattro) e alcuni laboratori analisi e cliniche private accreditati dal Servizio sanitario. Ieri mattina, i pm hanno ascoltato per 4 ore, come persona informata sui fatti (dunque estraneo all’inchiesta) l’ex vicepresidente del Lazio, Daniele Leodori, in qualità di ex assessore al Bilancio. Venerdì, invece, era stata la volta – sempre come semplice testimone – dell’ex assessore alla Sanità, Alessio D’Amato.
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Il sospetto degli investigatori, tra gli altri, è che le presunte alterazioni delle note di crediti possano, di riflesso, aver accelerato l’uscita della Regione dal commissariamento. Come noto, la sanità del Lazio dal 2008 è sottoposta a piano di rientro vigilato dal governo, da quando l’allora presidente Piero Marrazzo certificò un’esposizione debitoria di quasi 10 miliardi.
LEODORI ZINGARETTI
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