Lorenzo Lamperti per "La Stampa"
xi jinping
Prima la crisi immobiliare, poi quella energetica, senza dimenticarsi la recrudescenza della pandemia, anche se qui il coronavirus ha colpito molto meno che altrove. La Cina rallenta la sua ripartenza: nel terzo trimestre il Pil di Pechino è cresciuto "solo" del 4,9% su base annua, al minimo degli ultimi 12 mesi.
L'aumento è in netto calo rispetto al +7,9% del secondo trimestre, e sotto il 5% previsto da Bloomberg. A deludere è soprattutto la produzione industriale, cresciuta del 3,% a fronte di un'aspettativa del 4,5%.
xi jinping
Si tratta del dato più basso dall'inizio dell'emergenza sanitaria, sul quale pesano i blackout e i razionamenti dell'energia elettrica delle scorse settimane, che hanno bloccato le attività delle imprese in diverse province.
Le ripercussioni delle vicende di Evergrande & company si fanno sentire invece sulle costruzioni, che a settembre sono diminuite del 13,54% con il sesto mese consecutivo di calo, peggior trend dal 2015. Rallenta anche la crescita degli investimenti negli asset fissi.
evergrande
La performance di Pechino è stata ancora una volta sostenuta dalle esportazioni, che a settembre hanno fatto segnare un +28,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il presidente Xi Jinping vorrebbe però ridurre la dipendenza dell'economia cinese dall'export, come stabilito dal modello della "doppia circolazione" lanciato nell'autunno 2020.
XI JINPING
In questo senso, Pechino guarda con soddisfazione ai dati sui consumi: a settembre le vendite al dettaglio sono aumentate del 4,4%, meglio del 2,5% di agosto e ben al di sopra delle stime del 3,5%.
In generale, la ripresa di Pechino sta perdendo vigore a causa di uno scenario «instabile e irregolare», ha sottolineato l'Ufficio nazionale di statistica, che però parla di "situazione sociale armoniosa e stabile", grazie a un inaspettato calo della disoccupazione urbana (4, 9%, rispetto al 5,4% del settembre 2020).
crac evergrande in cina 3
Si tratta però di un dato che non tiene conto dei lavoratori migranti, cioè quelli che stanno subendo più di tutti le conseguenze economiche della pandemia. I dati dell'economia cinese hanno peraltro causato qualche turbolenza sui listini: poi Wall Street è ripartita.