DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI…
Estratto dell'articolo di Paolo Mastrolilli per "La Repubblica"
«Siamo sul fronte della guerra al terrore». È la reazione a caldo di Sebastian Gorka, che dal 20 gennaio tornerà alla Casa Bianca come direttore per l’antiterrorismo, dopo aver visto le immagini della strage di New Orleans. La bandiera dell’Isis che l’attentatore aveva nell’auto conferma infatti l’allarme che il consigliere di Trump aveva già lanciato nei giorni scorsi, ma ora torna di drammatica attualità, e non solo per gli Stati Uniti.
Il terrorismo islamico resta il pericolo principale, o ci sono anche altri rischi emergenti?
«Abbiamo numerose minacce. Le forze di Al Qaeda e Isis sono cresciute notevolmente, da quando Biden ha restituito l’Afghanistan al regime fondamentalista dei Talebani. Ma non possiamo ignorare altri attori, come Hamas che ha massacrato più di 1.200 uomini, donne e bambini innocenti negli attacchi del 7 ottobre.
Inoltre, grazie all’apertura dei nostri confini da parte di Kamala Harris e Joe Biden negli ultimi quattro anni, sappiamo che numerosi terroristi jihadisti e membri dei cartelli dei narcotrafficanti si sono riversati nella nostra nazione».
Questi gruppi terroristici minacciano solo gli Stati Uniti o anche l’Europa?
«Nel mio primo libro, “Defeating Jihad”, avevo scritto che siamo in una guerra tra i popoli della civiltà giudaico-cristiana e le forze della barbarie, che includono l’organizzazione del movimento jihadista globale come al Qaeda e Isis, e numerosi attori per procura creati e gestiti dal regime dittatoriale dei mullah in Iran».
Come dobbiamo affrontare queste minacce, se è vero che riguardano tutti i paesi occidentali?
«Ascoltate la strategia del presidente, dopo che si sarà insediato per la seconda volta come comandante in capo a gennaio. Gli alleati europei dell’America possono aiutare iniziando a capire che la minaccia della Jihad non deriva dalla povertà o dalla mancanza di istruzione, ma è guidata da una malvagia ideologia antioccidentale».
L’Italia è molto esposta, per la sua posizione geografica, le migrazioni in arrivo da alcune delle zone più calde del pianeta, e anche il ruolo svolto in Libia. Corriamo rischi più gravi di altri paesi?
«Lo stesso problema vale per qualsiasi nazione che faccia parte della civiltà occidentale, e creda che siamo la civiltà più grande e più libera del pianeta. La vostra vicinanza ai focolai della radicalizzazione jihadista e il fatto che ospitate il Vaticano accrescono la minaccia per l’Italia». [...]
Cosa dovrebbe fare il governo italiano per proteggere il Paese e rafforzare la cooperazione con gli Stati Uniti in materia di antiterrorismo e sicurezza nazionale?
«Lavorate a stretto contatto con la futura amministrazione Trump e impegnatevi per convincere gli altri stati membri dell’Unione Europea a migliorare il controllo di chiunque attraversi il vostro territorio, come faremo noi a partire dal 20 gennaio sotto la guida del nostro nuovo zar per i confini, Tom Homan, e del nuovo Segretario della Sicurezza Nazionale, la governatrice Noem»
sebastian gorkaattentato a new orleanssebastian gorka donald trump
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