DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
1 - D'ALEMA SI SMARCA DAL NUOVO PD
Estratto dell'articolo di Alessandro Di Matteo per “la Stampa”
Si definisce «in pensione», Massimo D'Alema. L'ex premier usa una delle sue provocazioni per tirarsi fuori dalla polemica sul suo possibile ritorno nel Pd insieme al resto di Articolo Uno. Il partito nato dalla scissione della sinistra dem ai tempi di Matteo Renzi ieri ha votato in direzione il via libera al ritorno a casa, anche se una casa profondamente ristrutturata come – nelle intenzioni – dovrebbe essere il "Nuovo Pd".
Un «ricongiungimento familiare», lo ha definito Elly Schlein, ma forse la metafora più appropriata è quella di una coppia separata che prova a ricominciare da capo.
E come sempre in questi casi non è semplice mettere alle spalle tutte le scorie che avevano portato alla rottura, come dimostra l'agitazione che sta creando appunto il possibile ritorno di D'Alema.
Lui, d'accordo con Roberto Speranza, prova appunto a chiudere la discussione: «Davvero non saprei cosa rispondere perché io sono in pensione, da almeno 7 anni. Non so davvero come posso partecipare al dibattito».
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2 - PRIMARIE PD, DA D’ALEMA A EMILIANO SE I SUPPORTER DIVENTANO UN «PESO»
Estratto dell'articolo di Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”
A ognuno la sua croce. È un proverbio che vale anche in politica, come sanno bene sia Elly Schlein che Stefano Bonaccini. La leader di Occupy Pd, per esempio, deve sopportare il fardello di un gruppo di supporter che non sempre incontra il suo gradimento.
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Tranquilli, invece, i rapporti di Schlein con Dario Franceschini, che intelligentemente, preferisce restare nell’ombra. Tiepidi quelli con Andrea Orlando. Ma anche Bonaccini ha le sue gatte da pelare. Finora l’ingombrante presenza di Vincenzo De Luca e Michele Emiliano nella schiera dei suoi sostenitori non gli ha creato troppi problemi. Non ha dovuto nemmeno recitare la formula della «sacra» promessa che il governatore della Puglia pretendeva dal candidato che si accingeva a sostenere: «Mai alleanze con Calenda e Renzi». Però erano in molti tra i fedelissimi di Bonaccini a temere che il presidente dell’Emilia-Romagna alla fine perdesse la pazienza e non stringesse l’accordo con Emiliano.
massimo d alema vinoMASSIMO D'ALEMA E STEFANO BONACCINIDE LUCA EMILIANO LETTA 3
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elly schlein meme sui candidati al congresso pd SPARTITI - IL TITOLO DEL MANIFESTO SUL PDbonaccini schlein de micheli cuperlo
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