Estratto dell'articolo di Jacopo Aliprandi per il Corriere dello Sport
arbitro taylor
(...) i romanisti sono orgogliosi della squadra di Mourinho, la Roma è uscita a testa alta da un percorso a ostacoli e da una finale che resterà in ogni caso nella storia. Da Ludogorets a Budapest, un cammino lungo 8 mesi e 15 partite. Una sfida portata avanti dai giocatori e dallo Special One che, commosso, dopo la partita ha guidato la squadra sotto la curva dei tifosi romanisti a dire grazie. Commosso. Tra gli applausi dello stadio.
mourinho rosetti
«Siamo morti di stanchezza. E siamo morti perché pensiamo che sia un risultato ingiusto. Con un arbitro che sembrava spagnolo: Lamela doveva prendere il secondo giallo e poi ha segnato uno dei rigori», dice Mourinho. «Però siamo orgogliosi: possiamo perdere una partita ma non la dignità personale. Ho perso la prima finale dopo cinque ma torno orgoglioso come mai, i ragazzi hanno dato tutto. Le lacrime di Dybala? Siamo attaccati alla maglia, siamo umili e seri, diamo tutto. Ognuno reagisce in un modo, con o senza pianto siamo tutti tristissimi». Capitolo futuro: «Vado in vacanza lunedì: se avremo il tempo di parlare lo faremo, altrimenti si vedrà dopo. Io devo lottare per questi ragazzi e lottare per loro significa oggettivamente che non posso dire che rimango. Ma non ho avuto nessun contatto con altri club dopo quello di dicembre con la Nazionale portoghese: ho un contratto con la Roma, la situazione è questa. Se avessi un contatto con altri lo direi subito alla società».
mani di fernando siviglia roma
Poco dopo, a mente fredda, chiarisce il suo pensiero. «Sono stanco: io voglio restare, ma credo che tutti meritiamo di più. Io merito di più, i miei giocatori meritano di più. Sono stanco di essere quello che fa tutto: l’allenatore, il comunicatore, quello che protesta con gli arbitri. Quello che dice che ci hanno derubato».
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mourinho rosetti