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— FITP (@federtennis) November 26, 2023
Da gazzetta.it
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Voi dov'eravate quando l'Italia vinse la Coppa Davis? Molti non erano nemmeno nati, tanti lo ricordano come un evento storico, gli appassionati come un traguardo che sembrava impossibile da ripetere. E invece oggi a Malaga l'Italia di Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi, Lorenzo Musetti e Simone Bolelli è tornata a sollevare quell'Insalatiera d'argento dopo aver battuto l'Australia 2-0.
Lorenzo Arnaldi ha aperto la giornata con un'altra delle sue maratone di due ore mezza agguantando la vittoria su Alexei Popyrin al terzo set in una partita mezza vinta poi persa, poi ripresa per i capelli con una forza mentale incredibile. Poi Sinner ha terminato l'opera, chiuso il pacchetto, fatto un bel fiocco superando 6-3, 6-0 Alex De Minaur (per la sesta volta su sei) e consegnandoci quella splendida, preziosissima Insalatiera.
jannik sinner
Allora c'era (e ancora c'è, presente sugli spalti ad applaudire) Nicola Pietrangeli. Oggi c'è Filippo Volandri, quello che diceva di sentirsi addosso 20 anni in più da quando è c.t. azzurro ma a cui il trionfo di oggi farà l'effetto di un anno in beauty farm.
LA STELLA — La stella di questa settimana non può che essere Jannik Sinner, il numero 4 del mondo che, alla prima volta in una finale Davis, si è caricato al squadra sulle spalle traghettandola verso un trionfo storico. Jannik arrivava da una stagione lunghissima e dalle Atp Finals, con l'amarezza della sconfitta in finale contro Djokovic.
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Qui a Malaga però l'aria è cambiata e l'altoatesino si è trasformato nel primo uomo di battere Nole annullandogli tre match point consecutivi. Jannik e la coppia magica in doppio con Lorenzo Sonego, l'altro protagonista di questa pagina di storia. Il duo Sin&Son ci farà sognare ancora. Come anche lo farà Matteo Arnaldi, in una sola stagione passato da rookie, matricola, a uomo Davis. Non finisce qui. Come Musetti si è scritto sul corpo: il meglio deve ancora venire.
SINNER
Estratto dell’articolo di Gaia Piccardi per il Corriere della Sera
jannik sinner
(…) Corsi e ricorsi resi possibili dal talento straripante del ragazzo di Sesto Pusteria, che già era uscito campione dalle Finals di Torino ma qui, affacciato su quel Mediterraneo che ha visto solo a 13 anni quando è sceso dalle montagne per andare ad allenarsi a Bordighera da Piatti, fa addirittura di più: l’impresa con la maglia azzurra (a proposito: Nike, il munifico sponsor americano, rischiava l’ernia se gli avesse scritto «Italia» sulla schiena?) ha un valore inestimabile, eleva il campione a eroe (senza esagerare: è una partita di tennis), alla faccia di chi pensava che l’azzurro non gli interessasse, che il concetto di squadra cozzasse con il suo sano egoismo, che considerasse la Davis un reperto d’anteguerra, buono solo per certe (spettacolari) docu-serie alla tv.
BINAGHI
Da gazzetta.it
Le bordate di Angelo Binaghi in diretta Sky, nei confronti del presidente del Coni Giovanni Malagò, non sono di quelle che passano sottotraccia. In primis il presidente della Fitp elogia l'amico di una vita Gianni Petrucci, attuale numero uno della Federbasket: "A quelli che una volta volevano linciarci e mandarci via, l'ex presidente del Coni Petrucci ha sempre detto 'lasciateli lavorare, vedrete che questo gruppo dirigente andrà fino in fondo'. E così è stato".
Poi, le accuse: "Io credo che questa Davis la dobbiamo anche dedicare un po' all'attuale presidente del Coni, Giovanni Malagò, che in tutti questi mesi nonostante questi successi sportivi e organizzativi non ha trovato la forza di fare una volta i complimenti al movimento e alla federazione. Una grande caduta di stile. Io credo che questi ragazzi gli faranno trovare il coraggio per farlo nei prossimi giorni"
Complimenti che però erano arrivati, un quarto d'ora prima delle parole di Binaghi, proprio da Malagò su X (l'ex Twitter): "È di nuovo Coppa Davis! Il tennis italiano scrive la storia tornando a dominare il mondo, 47 anni dopo l'unica vittoria del trofeo. Applausi ai nostri campioni, guidati da uno stratosferico Sinner e capitanati da Filippo Volandri, e alla Federtennis del presidente Binaghi".
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