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    SOGNO O SONDAGGIO? DA UNA RICERCA DE “IL MATTINO” TRA GLI STUDENTI DI NAPOLI EMERGE CHE 1 SU 3 RICONOSCE AI BOSS UNA SORTA DI RISPETTO, PER TRE SU QUATTRO OMERTA’ E’ UNA BRUTTA PAROLA MA SPIA E’ PEGGIO (“GIUDICANO DOVEROSO E RISPETTABILE SOTTRARSI AL DARE CONFIDENZA, INFORMAZIONI E QUINDI UNA MANO ALLO STATO”) – SUL TEMPO DEDICATO E IMPIEGATO DALLE SCUOLE ALLA LOTTA ALLA CAMORRA? RISPOSTA CORALE: ZERO ORE…


     
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    Da blitzquotidiano.it

     

    studenti napoli studenti napoli

    Sondaggio del quotidiano Il Mattino, sondaggio tra gli studenti a Napoli, sonda calata a misurare valori diffusi e condivisi ancor prima che a cogliere opinioni. Domanda: pur condannando le loro attività (si noti la scelta di rendere esplicita una premessa che dovrebbe essere del tutto implicita) i boss della criminalità meritano a loro modo rispetto? Devastante la risposta: il 33 per cento risponde sì, i boss meritano rispetto. Il rispetto che si assegna e riconosce ai forti, a quelli che si fanno valere.

     

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    Omertà brutta parola, ma spia è peggio

    Altra domanda: l’omertà, il non parlare con la Polizia, il non dare confidenza allo Stato, come lo giudicate? Risposta: per il 75 per cento se la chiami omertà non è una bella cosa, però…Però fare la spia proprio non si fa. Quindi se lo chiami fare la spia tre studenti su quattro giudica doveroso e rispettabile sottrarsi al dare confidenza, informazioni e quindi una mano allo Stato.

     

    Ultima domanda: quante ore di lotta alla Camorra?

    Ultima domanda, nel senso di conclusiva: quanto tempo dedicato e impiegato dalle scuole e nei percorsi formativi alla lotta alla criminalità, nello specifico alla camorra? Risposta corale: nessun tempo, zero ore. Era la domanda pleonastica, a mezza via tra l’ingenuità e l’ipocrisia. L’idea che una sorta di liturgia anti criminalità recitata a scuola possa fungere da scongiuro civile anti criminalità organizzata è appunto un po’ ingenua e un po’ ipocrita.

     

    camorra agguato camorra agguato

    La reale pedagogia sociale sui cui canoni si formano e vengono formati i giovani (non solo a Napoli) è quella delle regole sociali tutte da non osservare se entrano in contrasto o ostacolano bisogni o aspettative dell’individuo o del clan. A questo tipo di non cittadinanza si uniformano e attengono partiti politici, sindacati di categoria, ordini e associazioni professionali, comitati e assemblee e cortei e popoli social vari. Gli studenti sondati in quel di Napoli non fanno che tradurre in dialetto locale la lingua nazionale.

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