Estratto dell'articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”
STEFANO BONACCINI ELLY SCHLEIN
«Elly ha vinto il congresso e sta esercitando la leadership con una vitalità che fa bene al Pd, come dimostrano l’aumento degli iscritti e la crescita nei sondaggi. Per questo penso che tocchi a lei decidere la segreteria e che chi ha perso debba restarne fuori». Marianna Madia, timida elettrice di Stefano Bonaccini, la prima a sfilarsi dalla riunione convocata dal governatore per discutere sui nuovi capigruppo, demolisce l’accordo a tutti i costi.
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«Le correnti non nascono e vivono su posizioni politiche, sono sempre funzionali agli spazi da conquistarenegli organismi. Guardiamo al percorso compiuto da Articolo1: se ne sono andati dal Pd in polemica con Renzi e ora sono tornati trasformandosi in associazione, che è l’ennesima componente di sinistra. E leggo persino della costituzione di nuovi gruppi, che prima sostenevano Bonaccini e poi hanno rotto con lui, di cui non faccio parte».
enrico letta elly schlein stefano bonaccini
Sta parlando dei lettiani che si sono autoproclamati neo-ulivisti per ingraziarsi Schlein e guadagnare un posto al sole?
«Non so nulla di loro, per adesso ne hanno scritto solo i retroscenisti».
Il governatore emiliano ha sbagliato a trattare sui capigruppo e sulla squadra del Nazareno?
«Non sta a me dire cosa sia giusto o sbagliato. Nei suoi panni io avrei accettato il ruolo di garanzia, ma restando fuori dalla segreteria: il Pddegenerato è quello che spartisce i posti fra correnti e correntine e al dunque fa fuori il segretario. Per depotenziarle servirebbe un metodo. Faccio un esempio: perché Maiorino, che ha perso le elezioni lombarde, è capogruppo del Pd in consiglio regionale e sta in direzione, mentre D’Amato nel Lazio non è capogruppo né siede in direzione? Ci sono sempre le correnti dietro e noi quelle di Roma e del Lazio le conosciamo bene».
stefano bonaccini elly schlein
Schlein non ha dato segnali di volerle combattere?
«È arrivata da un mese, immagino che lo vorrà fare, diamole tempo».
Sui capigruppo ha fatto bene a imporre i suoi: Braga alla Camera, che significa Franceschini, e Boccia al Senato che fa corrente a sé?
«Nel Pd ha sempre funzionato in questo modo, mi auguro e credo che d’ora in avanti sarà diverso. Dopodiché penso che Chiara Braga sia una persona seria, competente, capace e se si candida la voterò».
ELLY SCHLEIN E STEFANO BONACCINI
La personalizzazione Schlein-Meloni non rischia di far sparire il Pd come comunità?
«Tutt’altro. Era ora che una donna prendesse le redini del partito: questo darà il coraggio a tante iscritte e militanti di far sentire la loro voce e affermare le proprie idee».
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