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    “SONO TRISTE. IL MIO CORPO HA PRESO QUESTA DECISIONE. PURTROPPO TUTTO HA UNA FINE” - RAFA NADAL SI FERMA PER TUTTO IL 2023 E ANNUNCIA L’ADDIO AL TENNIS NEL 2024 – QUALE IL PALCOSCENICO FINALE? IL ROLAND GARROS O LE OLIMPIADI DI PARIGI? NO, LO SPAGNOLO HA IN MENTE LA COPPA DAVIS: “PUÒ ESSERE UN OBIETTIVO” - INSIEME AD ALCARAZ: E CHI POTRÀ MAI FERMARLI?


     
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    Estratto dell'articolo di Paolo Rossi per “la Repubblica”

     

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    Non c’erano trucchi, retroscena, segreti o misteri. C’era solo un uomo, uno dei tennisti più grandi di sempre, nella solitudine del suo dolore. Ieri Rafael Nadal ha regalato una lezione di vita. Un’altra. Non ha voluto solo informarci della sua definitiva assenza in questo 2023. No. Si è messo a nudo, senza nascondere nulla dei suoi sentimenti. «Sono triste. Posso essere arrabbiato, e lo sono, ma devo accettarlo. Il mio corpo ha preso questa decisione. Ci vuole onestà con se stessi, purtroppo tutto ha una fine».

     

    Rafa Nadal è sempre stato un modello di sportman, in ogni poro della sua pelle, e ieri lo ha confermato una volta di più. «Questi ultimi sono stati anni complicati, anche se le vittorie li hanno mascherati. Questa mia giornata è stata di livello molto basso. Ora mi fermo, non mi allenerò». Anni, quelli cui si riferisce lo spagnolo, in cui ha patito mille infortuni e dove, per guarire, ha accettato trattamenti sperimentali tipo quello con le cellule staminali. Oppure ha bevuto acqua di mare per reidratarsi, per non parlare delle criovasche (ormai molto diffuse). Non si è mai tirato indietro di fronte a nulla.

     

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    «Però gli anni passano per tutti» dice Giovanni Di Giacomo, che è un re dell’ortopedia e responsabile medico degli Internazionali Bnl d’Italia. «Rafa vive una patologia da sovraccarico, e i suoi tempi di recupero si sono allungati. Leggo,nella sua decisione, una voglia totale di guarire ma anche delle similutudini con l’uscita di scena di Roger. Federer, intendo».

     

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    Quindi il 2024 per una degna conclusione: non solo di una carriera, ma di un’era. «Però non so, fisicamente parlando: il tennis non si può inventare da un giorno all’altro. Lo abbiamo visto proprio con Federer. Credo che Rafa rifletterà bene sui suoi prossimi passi» conclude Di Giacomo. Quale, allora, il palcoscenico finale? Il Roland Garros o le Olimpiadi di Parigi? No, Nadal ha già in mente il target: «La Coppa Davis può essere un obiettivo». Insieme ad Alcaraz: e chi potrà mai fermarli?

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