Marcello Sorgi per "la Stampa"
berlusconi Mattarella gentiloni
Nella road map di Berlusconi, il vertice del centrodestra di domani a Villa Grande è solo un dettaglio. La macchina organizzativa che dovrebbe portarlo al Quirinale infatti è a pieno regime. E non si fonda ormai più solo sulla volontà inarrestabile del Cavaliere, né sulle centinaia di telefonate a deputati centristi o del Gruppo Misto fatte e ripetute nelle ultime settimane, tra la fine dell'anno e l'inizio di quello nuovo. L'ex premier è sempre più convinto di potercela fare sulla base di una convinzione politica innegabile: finora non è sorta alcuna alternativa credibile alla sua candidatura.
BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA
E se i Grandi Elettori della coalizione saranno compatti, evitando di cedere alla tentazione distruttiva dei franchi tiratori, il centrodestra riuscirà a conseguire l'obiettivo che in oltre un quarto di secolo gli è sempre sfuggito sotto gli occhi: portare un proprio rappresentante - e che esponente, il Fondatore -, sul Colle più alto. Un risultato del genere, secondo Berlusconi, che in questi termini si accinge a rispiegarlo ai suoi alleati, non può essere conseguito passando per un compromesso con il centrosinistra.
BERLUSCONI MATTARELLA
Il Cavaliere ha annotato come anche gli interventi più contrari alla sua nuova scesa in campo non siano più conditi di argomenti ideologici, o peggio, di insulti (Letta si è limitato a dire che la sua candidatura è «divisiva» e ha aggiunto di non credere all'ipotesi che Forza Italia esca dal governo se al Quirinale va Draghi). Ma non basta.
MATTARELLA BERLUSCONI
Si è inoltre affievolita, invece di rafforzarsi, la forza degli altri concorrenti, a partire proprio da quella del presidente del consiglio in carica, che avrebbe senso solo se fosse votata da un ampio schieramento, corrispondente all'attuale maggioranza di governo, al primo scrutinio; e molto meno come candidato di una parte, da proporre magari dopo la mancata elezione dello stesso Berlusconi, in un clima che gioco forza si sarebbe deteriorato. C'è un unico aspetto che nel suo piano strategico il Cavaliere sta sottovalutando: è proprio l'eventualità, che giorno dopo giorno acquista consistenza, che Berlusconi possa riuscire, che potrebbe spingere Mattarella a un ripensamento sul bis, sull'onda di una sorta di armistizio generale o quasi tra le forze politiche preoccupate di ritrovarselo davvero al Quirinale.
CONSULTAZIONI - LA DELEGAZIONE DI FORZA ITALIA DA MATTARELLA - SILVIO BERLUSCONI ANNA MARIA BERNINI MARIA STELLA GELMINI ANTONIO TAJANI
DAGOREPORT - ALLA FINE MATTARELLA SARÀ BEN FELICE DI FARE IL BIS A TEMPO DETERMINATO. UNICA CONDIZIONE, DRAGHI DOVRÀ RIMANERE A PALAZZO CHIGI - I PALAZZI MORMORANO CHE NON SONO POCHI I PARLAMENTARI CONTATTATI DA UOMINI DEL COLLE AFFINCHÉ, DOPO LE PRIME VOTAZIONI A VUOTO, DECOLLI L’APPELLO DEI PARTITI DEL GOVERNO PER IL BIS DI SERGIONE