amanda lear

AMANDA LEAR CI SA FARE COL PENNELLO! L’ARTISTA ESPONE A ROMA I SUOI QUADRI IN UNA MOSTRA CURATA DA VITTORIO SGARBI: “PER ME, LA PITTURA È UNA NECESSITÀ. IO TORNO A CASA, MI METTO TRANQUILLA CON I MIEI GATTI A DIPINGERE. GUARDI UN QUADRO E QUESTO TI APRE UN' PO' LA MENTE”

Edoardo Sassi per il “Corriere della Sera - Roma”

 

I DIPINTI DI AMANDA LEAR I DIPINTI DI AMANDA LEAR

Proprio a voler essere sarcastici il titolo scelto per la mostra - «Visioni» - potrebbe alludere, oltre che allo status di chi li ha dipinti, quei quadri, anche all' incredulità di ogni visitatore con un pizzico di cultura storico artistica che si trovi di fronte alle circa quaranta opere esposte.

 

Si sogna o si è desti? Si è desti. A dipingerle però, quelle tele, non è stato un artista qualsiasi, bensì la mitologica Amanda Lear - classe 1939 (forse) - una donna tanto intelligente, spiritosa e (si spera) autoironica, che certo sarà lei stessa consapevole di non entrare nella storia dell'arte con le sue creazioni da cavalletto.

 

I DIPINTI DI AMANDA LEAR   I DIPINTI DI AMANDA LEAR

Tant'è: Amanda è ora protagonista di una personale inaugurata sabato nell'atelier del fu Venanzo Crocetti, onesto scultore del Novecento. Una mostra curata (ma non guarita: missione impossibile anche per lui) da Vittorio Sgarbi e che si inserisce appieno nel nutrito filone di donne di spettacolo dedite in qualche modo al pennello/scalpello: Romina Power, Nancy Brilli, Gina Lollobrigida, Barbara Bouchet, Marisa Laurito e via pittando...

 

I DIPINTI DI AMANDA LEAR  I DIPINTI DI AMANDA LEAR

«È la prima antologica di rilievo di Amanda a Roma», spiega serio l' organizzatore della mostra, Salvo Nugnes, «manager della cultura e agente di noti personaggi» ma soprattutto uomo pienamente consapevole del suo ruolo: «Una iniziativa di portata cosmopolita - argomenta fiero - che sta già riscuotendo grande risonanza». Meno confidenziale, almeno durante il vernissage, madame Lear, che non dà troppa confidenza a nessuno e diveggia un po' mentre un bestione da 100 e più Kg la protegge dagli ammiratori (di lei). Vietato tutto: fare foto con telefonini, avvicinarsi all' artista o ai quadri (forse mordono).

 

I DIPINTI DI AMANDA LEAR I DIPINTI DI AMANDA LEAR

Ma eccole, finalmente, le quaranta creature nate dall'immaginazione di Amanda dalle tante anime , modella, musa di Salvador Dalì, cantante, attrice, presentatrice tv e, enfin , pittrice: figure molto colorate di fronte alle quali si può restare in silenzio. Meglio lasciar parlare l' artista: «Il mio approccio al mondo dell' arte è avvenuto fin da bambina, perché volevo sempre dipingere. Per me, la pittura è come un bisogno incalzante, una necessità. Io torno a casa, mi metto tranquilla con i miei gatti a dipingere ed è una cosa che mi fa stare bene.

 

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Guardi un quadro e questo ti apre un' po' la mente. Io penso che l' opera d' arte deve fare qualcosa, provocare un' emozione, un sentimento. Dire semplicemente ah è bella non è abbastanza. Bisogna stimolare e dare qualcosa alla gente». Ma oltre a gente «stimolata» questa mostra vanta anche un' antologia di giudizi critici di ammiratori devoti&generosi. Un piccolo e variegato pantheon che annovera, fra gli altri, ancora Sgarbi, Philippe Daverio, Achille Bonito Oliva, Giordano Bruno Guerri o l' ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

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