
DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VANCANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF,…
“IL NAPOLI È FAVORITO PERCHÉ HA LO SCUDETTO SULLA MAGLIA, MA AMMA FATICA’ CCHIÙ ASSAJE” – ANTONIO CONTE GIA’ METTE LE MANI AVANTI IN VISTA DELLA CHAMPIONS – "OGGI MI CHIEDONO I MIRACOLI MA IL CITY HA VINTO UNA CHAMPIONS SU 10 PARTECIPAZIONI, IO HO GIOCATO IN EUROPA SOLO PER SEI ANNATE. LA CHAMPIONS NON SI INVENTA. LA MIA PECCA È NON AVER MAI AVUTO LA PAZIENZA DI RESTARE PER TANTI ANNI IN UN CLUB. SAPPIAMO ANCHE QUALI SONO I PARAMETRI NOSTRI OGGI RISPETTO ALLE ALTRE… È IMPARI LA LOTTA!"
Antonio Conte è intervenuto per la prima volta al Teatro Comunale di Dimaro per presentare alla stampa la nuova stagione del Napoli. Si è parlato di acquisti, di cessioni e ovviamente di Kevin De Bruyne. Di seguito l’intervento integrale.
«Quando ho detto che mi piacerebbe per una volta essere su una panchina collaudata, già pronta, mi auguro che prima o poi accada. Dobbiamo pensare a noi, a ciò che siamo, a ciò che vogliamo diventare che è ciò che conta di più.
Abbiamo iniziato un progetto nuovo insieme al club e al presidente l’anno scorso partendo da basi molto limitate. Siamo partiti da un decimo posto, l’obiettivo resta far durare nel tempo queste basi rendendole più solide, facendole durare nel tempo. È successo con altri club perché io mi reputo un costruttore.
Abbiamo raggiunto un obiettivo incredibile al primo anno perché non era per niente previsto per molte ragioni, invece ci siamo riusciti. Stante questo non dimentichiamo che per me non cambia niente: il lavoro di ricostruzione e di inserimento di pezzi per aumentare la solidità di queste fondamenta continua. Il club lo sa, il presidente lo sa e siamo tutti concordi nel pensare e nel dire che il percorso continua, chiaramente con uno scudetto che è un bel vedere».
(…)
«Sono stato equo perché ho spodestato in qualche modo le big italiane (sorride ndr), è motivo di soddisfazione ma non possiamo guardare agli altri. Dobbiamo fare come l’anno scorso, pensare a crescere. Inevitabilmente quando hai lo scudetto sulla maglia parti favorito tra i favoriti per definizione. Non ci sottraiamo a questa responsabilità, abbiamo comunque uno scudetto cucito.
Poi sappiamo benissimo che dopo il ciclo della Juventus durato nove anni, negli ultimi 5 anni si sono succedute squadre diverse. Questo fa capire la difficoltà del campionato, che noi conosciamo benissimo perché due anni fa dopo lo scudetto abbiamo fatto una stagione in cui siamo arrivati decimi.
Questa esperienza deve dare un po’ di forza a tutti, tutto l’ambiente intendo. Non sarà semplice, ci saranno momenti difficili e dovremo essere compatti e uniti. Le cose comunque non saranno mai semplici in assoluto per tutti».
Sui favoriti del campionato
«Per noi l’annata dev’essere stimolante, abbiamo sudato tanto per vincere lo scudetto. Dobbiamo vedere come e quanto riusciremo a difendere questo scudetto, senza scordarsi mai il passato recente. Anche dal negativo bisogna trarre degli insegnamenti: mi auguro che soprattutto l’ambiente impari da quello che è successo.
Noi saremo sempre umili, mai con voli pindarici perché l’unica forza è il lavoro. L’ambiente dovrà essere intelligente, perché o si vince tutti o si va tutti da nessuna parte. Tutta Napoli arriva decima se noi arriviamo decimi, non solo De Laurentiis e Conte».
Sugli obiettivi
«De Laurentiis è molto intelligente perché non mi fissa alcun obiettivo. Se io fossi il presidente farei lo stesso, specie se assumo persone che già vogliono il massimo sempre.
L’anno scorso con i tifosi si è creato un bell’attaccamento, ricordo i 50mila tifosi col Modena ad agosto e tutti i sold-out nonostante si sapessero le difficoltà che avremmo dovuto affrontare. Quello che abbiamo fatto è stato rendere orgoglioso il popolo napoletano perché questa squadra ha sudato la maglia. Ecco, questo non deve mai cambiare, ricordate che ne vince solo una e non che le altre abbiano tutte fallito».
Sul nuovo slogan dopo “amma faticà”
«A fine campionato dissi che “amma faticà again”, che anche senso perché siamo tornati in Europa e usiamo l’inglese. Se vogliamo restare sul napoletano possiamo dire “amma faticà, ma cchiu assaje”. Restiamo in tema perché ripeto, l’anno prossimo avremo più competizioni. Ci stiamo attrezzando per poter competere e cercare di rendere orgogliosi noi e i tifosi».
DARE TUTTO, CHIEDERE TUTTO DI ANTONIO CONTE E MAURO BERRUTO
Sul mercato e le sue tempistiche
«L’importanza di avere già qui una rosa completa è notevole. Nel nostro hotel vedevo un po’ la foto dell’anno scorso a Dimaro e faceva riflettere se pensiamo al percorso che è stato fatto nel primo anno e a inizio pre-campionato.
Siamo venuti qui con tanti ragazzi l’anno scorso e con pochi calciatori che sono rimasti, anche perché io volevo valutare i calciatori in rosa e abbiamo fatto delle scelte. Se andiamo a vedere i giocatori che siamo rimasti poi ne avrò contati 6 o 7.
Inevitabilmente quest’anno torniamo qui con tutti i calciatori confermati ed è sicuramente un’altra situazione. Ne stanno arrivando anche altri, visto che da giugno abbiamo sposato insieme al club una visione che non guarda al presente ma soprattutto al futuro tracciando una linea. La stiamo seguendo, anche perché al di là di alzare la qualità noi abbiamo necessità di aumentare la rosa numericamente per i tanti impegni che abbiamo da fare.
Differentemente dalle altre che già erano in Europa ed erano attrezzate, noi viviamo una situazione diversa. Non dobbiamo prenderla sottogamba. Noi quindi stiamo creando una situazione all’altezza attraverso scelte ponderate, creando una struttura solida che duri nel tempo, non costruita su palafitte fragili».
Sulla nuova Champions
ANTONIO CONTE - AURELIO DE LAURENTIIS
«Ai fini della preparazione cambia poco, il ritiro è sempre quello lì. Bisogna costruire delle basi per affrontare l’annata, ed è inevitabile che durante l’anno cambierà perché non avremo più una settimana di tempo con giorni precisi da dedicare al lavoro fisico o tattico o tecnico.
Avremo meno tempo, per questo motivo quando hai tante competizioni devi essere bravo a sfruttare ogni momento, anche dopo la partita per chi non ha giocato o ha giocato poco. Bisogna riuscire ad allenare tutti i calciatori. La nostra forza penso sia stata quella l’anno scorso: chi è entrato stava sempre bene. Grandissimo merito a tutti i calciatori utilizzati di meno, sempre in perfetta forma quando ce n’è stato bisogno. Professionisti super seri nonostante lo spazio fosse ridotto».
ANTONIO CONTE - AURELIO DE LAURENTIIS A CENA A ISCHIA
Sulla fase offensiva, sugli attaccanti e su Lucca. Poi su Buongiorno e Gilmour
«Essendoci tante competizioni non possiamo pensare ai titolari e ai non titolari. Abbiamo tante partite, ci sarà sempre spazio per tutti.
Ecco perché c’è la necessità per implementare una rosa che non era strutturata e ancora oggi non è strutturata per fare tutte queste competizioni. Lo stiamo facendo secondo me in modo molto mirato, pensando al presente e ripeto molto al futuro.
A parte De Bruyne gli altri hanno dimostrato di avere buonissime prospettive ma che ancora non hanno il picco. Io dovrò essere bravo a farli crescere per alzare il livello di tutti.
Tanti calciatori hanno scelto Napoli perché sanno che possono migliorare la loro carriera in modo importante, ciò riguarda Lucca, Lang e Marianucci che ha 21 anni. Arriverà Beukema, stiamo parlando di buoni giocatori che sanno che loro per primi vogliono prendere uno status maggiorato rispetto a quello che hanno.
Questo ci porterà dei benefici, ecco perché sarà importante il lavoro che stiamo facendo nel tempo. Un esempio è Rrahmani: oggi è un giocatore importante, ma è stato preso dal Verona e prima non era così. Sarà lo stesso per gli altri. Cerchiamo sempre di prendere calciatori che sposano la causa, ovvero lavoro, appartenenza e serietà.
Buongiorno aveva subito un’operazione, ci auguriamo che in tre settimane possa tornare disponibile. Gilmour ha giocato due partite con la nazionale che gli hanno fatto accusare dei problemi all’adduttore, quindi stiamo cercando di monitorare la situazione. Inutile ora forzare, stiamo cercando di curarlo».
Sulla difesa, sui miglioramenti tecnici
«L’anno scorso partivamo da zero a livello di conoscenza dei calciatori da un punto di vista tattico. Ora è molto diverso, la base è importante e ci baseremo su quella. Ci stiamo lavorando, abbiamo già fatto vedere un video di ciò che abbiamo fatto l’anno scorso di cose positive grazie alla loro applicazione e dedizione. Partiamo sicuramente non da zero, questo per me è molto importante.
Dobbiamo al tempo stesso cercare di introdurre i nuovi calciatori e siccome ce ne saranno diversi dovremo essere bravi sia io che i calciatori a far capire loro cosa possiamo fare e cosa abbiamo fatto, poi dove migliorare. L’anno scorso a livello difensivo siamo stati bravi ma dobbiamo migliorare nel cercare di fare più gol. Tante volte non siamo stati così realizzativi per ciò che abbiamo creato. C’è sempre da migliorare. Un modo è inserire calciatori con più gol».
Sul suo peso mediatico e sulle critiche sul cammino europeo
«Sia per me che per la squadra sarà stimolante tornare in Champions League. Io le faccio una domanda: lei sa quante volte ho partecipato alle competizioni europee? Sei anni. Due con la Juve, una col Tottenham, una col Chelsea e due con l’Inter. Prendendo sempre squadre in ricostruzione. Posso capire che mi chiedano i miracoli, ma ci sono anche dei fatti che non puoi tralasciare.
La Champions non si inventa, si fa un percorso e si costruisce. Sicuramente io devo continuare a stare in un club per più anni altrimenti non puoi costruire. Cosa che è accaduta nelle squadre che ho lasciato e dove ora c’è struttura. La pecca da parte mia è non aver avuto la pazienza di stare tanti anni in un club, fosse stato così sarebbe stato diverso e avrei avuto più partecipazioni perché in sei sole partecipazioni chiedermi la vittoria…
Il City in 10 partecipazioni ha vinto una volta sola. Il Psg ha vinto solo l’anno scorso. A chi mi critica in questo dico anche che prima di dire alcune cose è meglio accertarsi. Sappiamo anche che i parametri nostri oggi rispetto alle altre… è impari la lotta! Vedo che mercato fanno le altre: 70, 80, 100 milioni.
Noi sappiamo chi siamo, siamo orgogliosi di chi siamo e che sia chiaro, ma sappiamo anche quali sono i nostri limiti ed è giusto che noi li rispettiamo. I nostri incassi come diritti tv sono 1/5 rispetto a queste realtà. La possibilità di spesa quindi è diversa».
Sul ritiro
«L’anno scorso il campo non era adatto a una squadra come il Napoli. Quest’anno in grande sinergia si è lavorato insieme e abbiamo trovato campo e strutture in ottime condizioni. Anche la palestra, stessa cosa. Complimenti a chi ha migliorato la struttura, penso che questi miglioramenti ce li siamo anche meritati».
Sul posizionamento di De Bruyne nel modulo
«De Bruyne ha sempre giocato interno a centrocampo, può diventare poi un trequartista. È un calciatore con caratteristiche precise, con grandissima qualità quindi quando gli arriva la palla vede delle cose che altri non vedono. Abbiamo quattro competizioni, non iniziamo a dire chi è titolare e chi no. C’è chi giocherà una partita e quella successiva si siede e gioca 20 minuti o mezz’ora. Questa è la Champions e questo è giocare in Europa. Se la pensiamo diversamente non siamo costruttivi e non abbiamo capito lo spessore che vogliamo dare al Napoli».
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