“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Alessandro Bocci per il “Corriere della sera”
È una finale atipica e per questo può essere bellissima. La Lazio è alla quinta dal 2009, l'Atalanta si è infilata dentro la settimana più intrigante della sua storia: stasera può alzare la seconda Coppa Italia dopo quella del '63, domenica può ipotecare un posto nella prossima edizione della Champions League. Ai bergamaschi, quasi increduli, pare di sognare. Ma è inutile proiettarsi troppo in avanti. Il teatro dei sogni per stanotte è lo stadio Olimpico e più che una partita è facile immaginarsi una battaglia.
Difficile stabilire chi sia la favorita. In teoria la piccola Atalanta che dieci giorni fa, proprio a Roma, ha dato una lezione ai biancocelesti. La banda Gasperini ha tutto: gioco, idee, forza, condizione fisica. Soprattutto entusiasmo. Sempre corta, compatta, dinamica.
Una squadra che aggredisce in ogni zona del campo, toglie il fiato ai rivali con il pressing, sfrutta la corsa degli esterni e la qualità di un tridente micidiale.
lazio napoli immobile simone inzaghi
Però la Lazio sa come si fa. È abituata a notti in cui bisogna fare i conti con le proprie emozioni. Non è stata una stagione esaltante per i biancocelesti, che sognavano di entrare in Champions e invece da lunedì sera, dopo la vittoria dell' Inter sul Chievo, sono ufficialmente fuorigioco. Però hanno talento e qualità e in una partita secca possono mettere sotto chiunque. Nelle difficoltà la Lazio ha sempre saputo reagire. E in novanta minuti, magari centoventi considerando i supplementari, può riprendersi tutto.
La Coppa Italia è un passaggio importante anche per il futuro dei due allenatori. Inzaghi è a rischio, ma potrebbe restare se portasse a casa il trofeo.
Per Gasperini vale il contrario: se centrasse il doppio obiettivo, Coppa e qualificazione, potrebbe chiedere al presidente Percassi di essere liberato per ritentare l'avventura in una grande piazza dopo il fallimento con l'Inter. La Roma, più che il Milan, ci ha fatto un pensierino. Ma l'uomo di Grugliasco è combattuto perché Bergamo è il suo Eden e la piazza lo ama. Del resto è lui, principalmente lui, l'artefice di questo straordinario successo.
Gasperini ha esaltato il talento di giocatori semisconosciuti, pagati un prezzo più che ragionevole e con ingaggi ridotti. Un esempio virtuoso. Il risultato di stasera condizionerà anche la volata europea. Se la Coppa di casa finisse all'Atalanta, che sull' Europa ci ha già messo le mani attraverso il campionato, liberebbe un posto, dando una chance in più al Torino, settimo, ma anche a Milan e Roma quinte. La Lazio, ottava, spera di arraffare il pass europeo stasera, altrimenti dovrà provare a guadagnare almeno una posizione negli ultimi 180 minuti della serie A.
Gli occhi di tutti puntati su Roma. Saranno 58 mila gli spettatori, di cui 22 mila bergamaschi e c' è grande preoccupazione per l' ordine pubblico. Le tifoserie non sono amiche e a fianco degli atalantini potrebbero esserci gli ultrà dell' Eintracht Francoforte. Saranno 1.500 gli uomini che vigileranno sulla sicurezza.
Peraltro la partita, come spesso succede, è in coincidenza con gli Internazionali di Tennis, che si svolgono a poche centinaia di metri di distanza dall' Olimpico. «Mi auguro tifoserie che accompagnino le squadre con civiltà e che gli stadi possano tornare a essere un luogo per bambini e famiglie», l' auspicio del presidente Mattarella, che ha ricevuto le finaliste al Quirinale e ha chiuso con un monito: «Vorrei società più attente ai vivai e agli aspetti sportivi che agli interessi economici e ai diritti televisivi».
Una battaglia persa.
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