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Carlotta Scozzari per Dagospia
C'è da scommettere che oggi il portiere della Juventus Gianluigi Buffon, più che sulla partita giocata ieri a Cagliari, con la Vecchia Signora che inizialmente è andata sotto e poi è riuscita a ribaltare il risultato vincendo 4 a 1 contro i sardi, sia concentrando su altro. Il diversivo che attira l'attenzione del portiere della Nazionale si chiama Zucchi, la società attiva nel settore tessile che oggi a Piazza Affari guadagna quasi il 6% a 0,0874 euro.
Soprattutto, però, la Zucchi è la società di cui Buffon, a seguito dell'ultimo aumento di capitale da 20,5 milioni terminato lo scorso dicembre, è appena diventato primo azionista assoluto con il 56,26% del capitale. In sostanza, il portierone, classe 1978, ha quasi triplicato la propria presenza nell'azionariato se si considera che prima dell'operazione aveva in portafoglio "appena" il 19,62 per cento.
Buffon, per convincere gli azionisti, vecchi e nuovi, a partecipare alla ricapitalizzazione, ci aveva persino messo la faccia, facendo da testimonial alla campagna sull'aumento. Ma evidentemente la cosa non è bastata a convincere i soci a mettere mano al portafogli, perché su un totale di 20,5 milioni di ricapitalizzazione, ne sono stati raccolti appena poco più di 5. Ragion per cui Buffon, che già prima dell'operazione si era impegnato a farlo, ha dovuto sottoscrivere tutto il restante inoptato, pari a oltre 14 milioni, mossa che lo ha portato così poco sopra il 56 per cento.
Non ha partecipato all'operazione nemmeno Riccardo Grande Stevens. Eppure, il figlio dell'avvocato Franzo (storicamente vicino alla famiglia Agnelli-Elkann, proprietaria della Juventus) era entrato in Zucchi quasi al 2,5% nel 2011, convinto proprio da Buffon. Tra l'altro, va rilevato come Riccardo Grande Stevens abbia aggiornato alla Consob la propria partecipazione nella società tessile dopo l'aumento di capitale con un po' di ritardo rispetto agli altri soci (nel pomeriggio di oggi risultava ancora azionista quasi al 2,5 per cento).
Già venerdì, invece, oltre al rafforzamento di Buffon, si sapeva che la famiglia Zucchi è scesa all'8,69% dal precedente 25,88 per cento. E che, attraverso un aumento di capitale riservato da quasi 5 milioni, le principali banche finanziatrici della società , Unicredit, Bpm e Intesa Sanpaolo, sono entrate nell'azionariato rispettivamente con il 4,727%, il 2,521% e il 3,466 per cento.
I due aumenti di capitale rientravano nel più ampio accordo di ristrutturazione del debito della Zucchi. Soltanto da gennaio a settembre, la società ha totalizzato ricavi per 104 milioni, perdite per 20,7 milioni, con un indebitamento finanziario netto di quasi 112 milioni. Senz'altro Buffon, non foss'altro che per tutto il denaro che ha investito, spera che tutte queste operazioni servano per portare l'azienda fuori dall'impasse finanziaria in cui si trova.
PAPA FRANCESCO BERGOGLIO CON MESSI E BUFFONGIANLUIGI BUFFON SOTTO LA STATUA DEL CRISTO A RIO DE JANEIRO FOTO LAPRESSE BUFFONBUFFON PARAZUCCHI
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