
JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA…
ECCO COME IL BELGIO HA COSTRUITO LA NAZIONALE CHE OCCUPA ATTUALMENTE IL PRIMO POSTO NEL RANKING FIFA - IL SEGRETO E' UN ALGORITMO CHE HA RIVOLUZIONATO IL SISTEMA DI RECLUTAMENTO E DI ALLENAMENTO: È DAL 2001 CHE VENGONO RACCOLTI DATI ACCURATI SUI CALCIATORI PIU' TALENTUOSI - DE BRUYNE, LUKAKU E HAZARD SONO FIGLI DI QUESTA RIVOLUZIONE E DOPO TANTE SCONFITTE, ADESSO I RISULTATI SI VEDONO (ANCHE SE MANCA IL SUCCESSO IN UNA GRANDE COMPETIZIONE...)
Giulia Zonca per "la Stampa"
Nella lotta contro il tempo per recuperare Hazard e De Bruyne c' è anche un algoritmo, uno dei tanti dati che stanno dietro a questo Belgio forgiato a numeri e scoppole.
La generazione d' oro invecchia e vuole mettere le mani su un trofeo, i giocatori in campo ora sono i primi cresciuti con il metodo che ha riportato la nazionale ai vertici, ma ormai sono in circolazione almeno dal 2016, quando agli Europei è finita malissimo e fino a qui ha dato il meglio con le semifinali dei Mondiali 2018, quelli in cui gli azzurri sono proprio rimasti a casa.
Ci si ritrova uno di fronte all' altro, dopo alterne fortune, con le migliori statistiche: il Belgio è primo nel ranking Fifa, l' Italia non perde da 31 partite e gli incroci nel calcolatore possono solo dare qualche pronostico più o meno ponderato. Ma le ultime cifre si mescolano a tutte quelle che il Belgio colleziona dal 2001, sfrutta dal 2008, secondo un mega cervellone che prima ha rivoluzionato il reclutamento, poi l' allenamento di base e ora, passa all' alto livello.
Ai dettagli. Dietro il monte infinito di dati c' è Werner Helsen, professore di apprendimento motorio all' università di Leuven, consulente Uefa, attualmente impegnato sul fronte arbitrale, tutt' ora spalla della federazione belga e in sintesi l' uomo che collega il calcio alla scienza.
Si è guadagnato la nomea con i primi tre punti del programma e ce li racconta con una certa fierezza: «Abbiamo uniformato la pratica degli allenatori giovanili, cambiato gli scatti di categoria in base all' età e alle partite (da un 5 contro 5 a un 11 contro, 11 per gradi) e soprattutto creato delle scuole sportive, fuori dalle orbite dei grandi club, dove si studia e ci si allena cinque volte a settimana».
Così tutto d' un fiato per arrivare a traguardo magico: «10.000 ore, quante ne servono per dare la possibilità a un potenziale talento di definirsi, la svolta sta nel far restare dentro la traccia il più alto numero di ragazzi per il maggior tempo possibile». Così non perdi giovani promettenti e li consegni tutti rodati alle nazionali.
De Bruyne e Lukaku hanno fatto l' intera trafila, rispondono al canone, Hazard esce dalla scuola francese. La scelta ha già dato risposte, i Diavoli rossi hanno sempre un bacino in cui pescare, ricambi addestrati, sono passati da figuracce internazionali al costante ruolo di rivelazione. Nel mentre è scattata la fase due, l' utilizzo dei dati raccolti in partita e la fase 3, l' ottimizzazione al computer del recupero, solo che il brillante e travolgente Belgio non ha ancora vinto.
E il tempo passa: «La scienza può alzare l' asticella, garantire un approccio che tenga il rendimento sopra una certa soglia, non può sostituirsi al gioco anche se Italia-Belgio si può guardare al computer. Passa chi spreca meno occasioni e quindi il Belgio potrebbe essere avvantaggiato perché abitualmente ne crea di più».
Anche lo staff dell' Italia è stata a un corso del professor Helsen: «Un webinair da Coverciano, c' erano tutti. Ormai qualsiasi squadra si apre all' analisi dei numeri. Se c' è uno strumento ogni ct lo vuole usare, la reticenza è archiviata». Il Belgio sa che Meunier è il giocatore che raggiunge la velocità massima e che quindi da lì si può passare per spezzare gli equilibri, sa che Hazard smaltisce gli stop peggio degli altri, sa quale cibo stimola il riposo di De Bruyne e quanto conta «fermarsi senza smettere di cercare la perfezione ovvero con una preparazione differenziata ma un attenzione decuplicata verso ogni gesto».
Non si rischia di passare allo schema robot?«Al contrario è tutto iperpersonalizzato, noi il talento lo scopriamo, lo esaltiamo e lo preserviamo, ma non possiamo mettercelo». Secondo Helsen il sistema è infinito, rigenera nomi di continuo, prima o poi la combinazione buona per vincere esce. Prima o poi.
JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA…
“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN…
DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA,…
DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI…
FLASH – NELLA FAMIGLIA ALLARGATA DEI BERLUSCONI, LA DOMANDA È SEMPRE LA STESSA: CHE CE FAMO CON…
RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL…