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IL NUOVO CALENDARIO- LA PROPOSTA DELLA LEGA
Alessandro Bocci e Guido De Carolis per il Corriere della Sera
La Lega di serieA sta provando a uscire dal pantano in cui si è infilata. Da ieri sera, dopo il secondo consiglio straordinario nell’arco di trentasei ore, la confindustria del pallone ha una bozza di calendario e una strategia per fronteggiare l’emergenza coronavirus: giocare sin dove possibile a porte aperte, ma soprattutto giocare.
Non ci si può più fermare. L’idea forte è quella di arrivare all’assemblea di domani a Roma, nel salone d’onore del Coni, con un programma condiviso per non offrire al Paese la solita immagine di un’istituzione divisa e insensibile, prigioniera solo dei propri interessi. Il piano è stato studiato nei dettagli. Si comincia con il recuperare, nel p rossimo weekend, le sei partite rinviate della ventiseiesima giornata: Samp-Verona sabato 7 alle 20.45, il giorno dopo alla stessa ora Udinese-Fiorentina ma solo se Fedriga, governatore del Friuli, darà l’ok per le porte aperte, altrimenti lunedì alle 18.30 come Milan-Genoa, Parma-Spal e Sassuolo-Brescia. Juventus-Inter, la partita che ha generato tutto questo polverone inaccettabile, è in scaletta lunedì alle 20.45 nella speranza di poter avere anche i tifosi delle regioni costrette dal governo alle limitazioni (Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto).
Dopodiché il calendario slitterà e il 13 maggio sarà giocata la giornata mancante. Quasi tutte le società concordano su questa nuova ripartenza. Marotta ha provato a opporsi. Antonio Conte non è contento di giocare tre gare cruciali in otto giorni, dalla semifinale di Coppa Italia con il Napoli (giovedì), all’ottavo di finale di Europa League con il Getafe (giovedì 12 a San Siro). L’Inter avrebbe preferito ripartire dal recupero della partita con la Sampdoria, che resta senza data e senza ipotesi. I nerazzurri sono furiosi, il presidente Steven Zhang ha trasceso, esplodendo via Instagram con un attacco diretto e insensato al presidente della serie A Paolo Dal Pino: «Sei il più grande e triste pagliaccio che abbia mai visto. Hai giocato con il calendario e messo la salute pubblica in secondo piano. Vergognati, devi assumerti le tue responsabilità».
In realtà Dal Pino le sue responsabilità ieri se l’è prese. La Lega, dopo aver sbandato, è sembrata aver compreso la gravità della situazione. La svolta ieri mattina, dopo un incontro a Roma tra lo stesso Dal Pino e il presidente della Federcalcio Gravina, con Marotta e Lotito in conference call. Il numero uno di via Rosellini si è impegnato per uscire dall’impasse e mettere d’accordoilitigiosi presidenti di serie A. Gravina lo ha aiutato e adesso, con un lavoro diplomatico, sta cercando di ottenere la deroga dall’Uefa per poter giocare la finale di Coppa Italia il 20 maggio a Roma, anche se l’Olimpico andrebbe consegnato due giorni prima all’organismo internazionale. Ora invece toccherà a Zhang assumersi la responsabilità delle sue gravi accuse, probabilmente sarà deferito. Meglio rimanere concentrati sul presente.
Domani sera alle 20.45 Juventus-Milan, semifinale di Coppa Italia, si dovrebbe giocareaporte aperte. Il condizionale è d’obbligo. Per adesso sia il governatore Cirio, che il prefetto Palomba, non hanno modificato le disposizioni del governo. Anche Napoli-Inter, giovedì, è a porte aperte. Ma l’allarme valica i confini nazionali. Gianni Infantino, presidente della Fifa, in lite con l’Uefa, parla «di Euro 2020 a rischio». La Federcalcio europea smentisce: non cambia nulla. E per il momento non cambia neppure la Champions. Il Lione ha chiesto di giocare la partita di ritorno con la Juventus in campo neutro, ma l’appello dei francesi è caduto nel vuoto. E la Federazione inglese ha confermato l’amichevole con l’Italia, il 27 marzo a Wembley.
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