DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
M.PI. per “la Repubblica”
Dopo anni di tentativi, Silvio Berlusconi è riuscito a trovare un modo per evitare i processi. Almeno quelli sportivi. Non avrà bisogno di leggi ad personam, né di legittimi impedimenti. Nei tribunali del calcio, al momento, non può portarlo nessuno. Perché l'ex premier è praticamente immune anche a una semplice multa: non è lui il presidente del Monza e non può essere punito.
Molti se lo saranno chiesto: perché Berlusconi non è stato oggetto di un'indagine della procura federale per le sue frasi contro l'arbitro Di Bello? Soltanto qualche settimana fa, dopo l'ennesima sconfitta del suo Monza, e prima che la squadra battesse la Juventus, Silvio se l'era presa col direttore di gara: «L'Udinese ha giocato in dodici, l'arbitro Di Bello dovrebbe chiamarsi Di Brutto».
SILVIO BERLUSCONI ADRIANO GALLIANI ALLO STADIO DI MONZA
Per parole altrettanto critiche, il laziale Sarri ha dovuto patteggiare una multa di 4 mila euro. Non Silvio. Ma non pensiate che la Procura federale non abbia provato a punirlo. Il problema è che, quando ha cercato di capire che carica avesse nel Monza l'ex presidente del Milan, ha scoperto un dato sorprendente: nessuna.
Sì, Silvio Berlusconi formalmente non è presidente del club brianzolo. Non ha nemmeno un incarico onorifico. E il Monza non ha alcun presidente operativo. Ha, sì, un presidente onorario ma è il fratello di Silvio, Paolo. L'unico amministratore del club è Adriano Galliani, deus ex machina dell'operazione che ha portato il Monza in mano alla famiglia Berlusconi. Anzi, a Finivest. Sì, perché Silvio Berlusconi non è direttamente neanche azionista della società. Insomma, non poteva in alcun modo essere sanzionato per le sue frasi. Ovviamente, non è certo questo il motivo per cui il club ha optato per questa struttura societaria.
Però, viene da chiedersi, possibile che un uomo che a 85 anni è ancora protagonista della caduta di un governo e di una campagna elettorale nella coalizione favorita dai sondaggi si accontenti di un ruolo marginale nello sport? Macché. Anzi, a giudicare dalla voglia che ha ancora di infilarsi nello spogliatoio per indottrinare la squadra - anche se non è chiaro a quale titolo ci riesca, visto che non è un tesserato della società - magari ha conservato pure il vizio di suggerire la formazione all'allenatore, come faceva con Ancelotti. Di certo, ama ostentarne la scelta, lo ha fatto anche pochissime ore fa: «Palladino è un allenatore che conosco bene. Ho deciso, con Adriano Galliani, di affidargli la squadra perché a nostro parere lo merita». Parola di presidente. Anzi, no.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA…
FLASH – IL GOVERNO VUOLE IMPUGNARE LA LEGGE REGIONALE DELLA CAMPANIA CHE PERMETTE IL TERZO MANDATO…
FLASH – IERI A FORTE BRASCHI, SEDE DELL’AISE, LA TRADIZIONALE BICCHIERATA PRE-NATALIZIA È SERVITA…
DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…