
DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE…
Francesco Bonami per Dagospia
Il Corbello Art Prize del 2015 e' stato vinto sicuramente da Anish Kapoor che con una serie di piazzate ha confermato di coincidere con il vuoto delle sue sculture. A ruota Ai Weiwei dissidente insipiente Assange dell'arte contemporanea al cui amo il mondo ed il mercato dell'arte occidentale hanno abboccato come allocchi.
Mondo e mercato che poco dissentono quando qualche collezionista cinese cala sul piatto qualche decina magari centinaia di milioni per comprare qualche opera d'arte ad un asta a New York o Londra.
VIDEO DI ANISH KAPOOR E WEI WEI
Dietro di loro terzo Klaus Biesenbach curatore del Moma PS1 di New York che, obnubilato dal successo automatico della sua Marina "Ripa" di Abramovich, qualche anno fa con la performance deformance "The artist is present", ha mandato al macello la povera ed ingenua Bjork convincendola a fare una mostra, illudendola che la sua voce era un pennello. Il disastro che ne e' uscito ha portato i piu' talebani a chiedere la testa di Biesenbach che invece e' rimasto al suo posto.
MARCO BALICH
EXPO ALBERO DELLA VITA
Fuori podio una serie di imprese da dimenticare. Art and Food mostra punta di diamante del palinsesto artistico di Expo alla Triennale. La bravata e' costata si dice 5 o 6 milioni di euro. Pubblico durante sei mesi di apertura irrisorio checché ne dica il politburo di Expo. Fonti ufficiose interne alla triennale affermano che le persone accalappiate siano state meno di 200,000 mila. L'1% dei visitatori di Expo che con lo stesso biglietto avrebbero potuto visitarla.
Ma il brutto non ha budget che regga. Il passa parola funziona anche in negativo. Non parliamo poi dell'altra mostra nel padiglione di Eataly sui tesori d'Italia. Oscar Sfarinato per la peggior cialtronata expo derivata. Ma non dimentichiamo nemmeno di assegnare un Corbello di malevolenza allo scopiazzato alberello della vitaccia amara simbolo dell'Expo creativo di Marco Balich.
Il padiglione del Kazakistan, il piu' bello di tutti , dimostra che le idee stanno altrove. L'Italia dell'arte e della cultura ha bisogno di ritrovare la sua "ingenuity", come dicono gli ingles , quel misto di ingenuita' e genialita' assolutamente necessario per creare cose artisticamente nuove e interessanti. Il semplice ‘Saper far Fessi’ non funziona piu'.
donna carota di luigi serafini expo
carolyn christov bakargiev biennale istanbul
Abbiamo dimenticato di celebrare il trigesimo del mausoleo Trione alla Biennale di Venezia, lo facciamo adesso sperando che nel 2017 il Padiglione Italia risorga a nuova vita. I giovani curatori nostrali per farlo ci sono. Per la serie "per fortuna non c'ero" la Biennale di Istanbul curata da Carolyn "Pol Pot" Christov Bargajev. Chi l'ha vista ed e' sopravvissuto racconta di vessazioni curatoriali estreme. In chiusura un appello accorato a Maurizio Cattelan. Torna presto a fare l'artista! Non ne possiamo piu' di ‘’Toilet Paper’’!
padiglione italia biennale arte 2015 7
trione w1i3469 home
Maurizio Cattelan Toilet Paper per MSGM x
CATTELAN GIONI
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