DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
1. IMMOBILE PER PELLÈ QUASI UNA RAFFINATEZZA DEL C.T.
Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”
Il pareggio era previsto, meno la qualità istintiva dell' Italia. L' impressione è che abbiamo perso un' ora ad aspettare la Spagna, a guardarla giocare, noi quasi niente, come lontani dalla partita.
E la Spagna morbida e sofisticata come una donna che non può più mostrarsi, bella e nascosta, un' idea più che una tentazione. Se avessimo cominciato prima a guardare la porta? Se avessimo aspettato meno e li avessimo costretti a rincorrere? È un rimpianto che credo non abbia senso. Finché la Spagna ha avuto forza ha tenuto chiusa la partita, occupato la metà campo, un eccesso di stile e vanità, pochissimi tiri in porta.
Ma giocava molto meglio di noi. Non eravamo noi golosi di aspettarla, era solo l' unica cosa che sapevamo fare. Poi è cambiata la partita, preso il gol abbiamo cominciato a correre.
Ventura è stato bravo nel sostituire Pellè con Immobile. Quasi una raffinatezza. Si poteva togliere uno dei tanti centrocampisti, si poteva togliere Eder.
La forza fisica di Pellè sembrava necessaria per cercare il recupero. Ma la velocità di Immobile, i suoi spostamenti, hanno alla fine cambiato la partita. Il gol è venuto su rigore, difficilmente l' Italia segna contro le grandi squadre. Ma anche la Spagna ha avuto bisogno di un errore doloroso di Buffon per andare in vantaggio. Il risultato è giusto, risponde alla realtà aspra della nuova Spagna e a quella magra dell' Italia. Siamo due buone squadre a metà.
Loro bravi a tenere sempre il pallone, noi a farlo correre in fretta quando serve. Un giorno qualcuno ci spiegherà perché contiamo i minuti del possesso palla: a che serve se non incidono sul risultato? Se tenere tanto o poco il pallone è la stessa cosa vista alla rovescia? Alla fine direi che va bene così, guadagniamo tutti tempo, ne abbiamo bisogno.
Non per qualificarci al Mondiale, ci andremo entrambi, ma per far venire avanti le generazioni. Stavolta ha debuttato Romagnoli e si è rivisto Belotti, Immobile ha confermato la sua crescita, Florenzi la sua corsa. Altri sono in arrivo, come Verratti, Berardi, Benassi, Politano, Pellegrini. Qualcosa si muove là in fondo.
Dovrebbe avere più costanza nel coraggio anche Ventura. L' Italia ha pareggiato e promesso quando i comandamenti della vigilia sono saltati e siamo andati solo di rabbia. La conclusione è un buon risultato per come è venuto e per qualche promessa sparsa. Ora è tempo di una ricerca più attenta di personalità.
2. NON SI PUÒ FARE A MENO DI VERRATTI
Gianni Mura per “la Repubblica”
IL pareggio può sembrare un premio per l’Italia, che dopo 57’ ha fatto il primo tiro verso De Gea. E può sembrare una punizione per la Spagna, che ha dominato il primo tempo.
Lo dicono i numeri del possesso di palla a metà gara (71 a 29 per la Spagna) ma, più ancora, una squadra azzurra aggrappata alla difesa, sempre sollecitata, vicina al crollo. Che non c’è stato, perché in Spagna avranno cambiato il ct ma non le vecchie abitudini: il tiro è un optional, l’importante è nascondere la palla. In sostanza, davanti a Buffon si monta un supercatenaccio.
Pellè che stende Iniesta sulla trequarti spagnola è il simbolo del saper soffrire, specialmente quando non esistono altre possibilità. Questo è il copione. Che fossero più forti loro quanto a tecnica, palleggio, scambi bassi si sapeva. Ma non fino a un punto imbarazzante.
Il merito dell’Italia, che cambia atteggiamento e dunque efficacia, è in una prova eccellente di Barzagli, molto buona di Bonucci e dell’esordiente Romagnoli. Hanno tenuto in piedi la baracca. Il merito si allarga al resto della squadra, che reagisce nel modo migliore alla papera di Buffon. Succede anche ai migliori. Proprio nel suo stadio. Apre un corridoio a Vitolo lisciando un pallone innocuo. E ancora Vitolo fallisce il 2-0.
Qui comincia a calare il buio sulla Spagna ed è l’Italia a suonare musica d’attacco. Tanto più col 3-4-1-2 del finale, con Eder trequartista che si procura il rigore e davanti due che Ventura conosce bene, Immobile e Belotti. Un’altra Italia, la cui grinta farà passare in second’ordine un orribile primo tempo. Un’Italia all’italiana, stiamo abbottonati e coperti e poi chissà, qualcosa succederà. L’infortunio del capitano stana e toglie timidezza al gruppo, a lungo smarrito e senza un sicuro punto di riferimento a centrocampo, con Bonucci più regista di De Rossi.
Il pareggio è un risultato giusto. La Spagna ha percorso un cammino opposto al nostro. Spavalda ma inconcludente nel primo tempo, e per giunta con tre ammoniti: Busquets, Costa e Vitolo. Se poi c’è qualcuno che può lamentarsi dell’arbitro, non è la Spagna. A Costa e Sergio Ramos Brych ha risparmiato il secondo cartellino giallo, e ringrazi l’addizionale d’area che gli ha evitato un errore più grosso, cioè non concedere un rigore molto evidente. Ventura non ha perso, come da tradizione, nello stadio della Juve.
Nemmeno ha vinto, ma può andar bene così. Però, se appena sta decentemente, non si può fare a meno di Verratti. L’infortunio al ginocchio di Montolivo ha fatto entrare Bonaventura, che ha dato un po’ di velocità ma non sarà mai un centrocampista nel senso tradizionale. Decisivi gli altri due cambi.
Nei ritagli di tempo, Ventura dovrebbe fare un discorsetto a Pellé, uscito dal campo ignorando ostentatamente la mano tesa del ct. Forse l’ingaggio cinese gli ha dato alla testa. Non si allarghi troppo, rientri in sé che è meglio.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA…
DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE…
“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…