MIBACT INVOLUTION – L’EX SINDACO RENZI SI RICORDA DEGLI OSTACOLI DEI SOPRINTENDENTI DI FIRENZE (AFFITTO A MONTEZEMOLO DI PONTE VECCHIO ET SIMILIA) E LI FA SPARIRE - I MUSEI AFFIDATI A DIRETTORI ESTERNI, ANCHE STRANIERI

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Francesco Erbani per “La Repubblica

 

dario franceschinidario franceschini

Musei affidati a direttori esterni all’amministrazione. Soprintendenze storico-artistiche che spariscono, accorpate a quelle architettoniche. Cambia pelle il ministero per i Beni culturali. E forse anche qualcosa dello scheletro che ha retto per molti decenni la tutela del patrimonio storico, artistico, architettonico, archeologico e di paesaggio in Italia. Quanto gli effetti saranno benefici su un organismo assai debilitato a causa dei tagli di bilancio e dell’assenza di turn over, lo dirà il tempo.

 

Ma intanto la rivoluzione che verrà annunciata oggi da Dario Franceschini non è indolore. Nella bozza di riforma, pressoché definitiva, si conferma l’intenzione del ministro di unificare le soprintendenze storico-artistiche con quelle architettoniche, creando delle strutture miste (salve, invece, saranno le soprintendenze archeologiche).
 

FIRENZE GLI UFFIZI FIRENZE GLI UFFIZI

Contro questo provvedimento si sono pronunciati, qualche settimana fa, quasi tutti i soprintendenti storico-artistici i quali hanno scritto una lettera-appello al ministro. In questo stesso documento viene presa di mira l’altra norma anticipata da Franceschini e ora introdotta: l’attribuzione di una marcatissima autonomia a una ventina di musei statali. Si fanno alcune ipotesi in attesa della conferma, oggi, del ministro: gli Uffizi, la Galleria dell’Accademia a Firenze, la Galleria Borghese, il Cenacolo Vinciano... Ma potrebbero essere inclusi anche siti o musei archeologici.

 

Alla guida di questi luoghi d’arte potranno andare, con un bando, dirigenti dell’amministrazione pubblica, ma anche personale esterno. E forse, auspica il ministro, personalità internazionali. Fino a che punto questi siti resteranno agganciati al sistema delle soprintendenze? Nella bozza si assicura che il legame sopravviverà. Ma il timore che si vada verso uno sganciamento è diffuso.
 

uffizi uffizi

La sensazione dei soprintendenti storico-artistici — condivisa anche negli ambienti dell’archeologia — è che si voglia spingere molto sulle politiche di valorizzazione, più che su quelle di tutela, alle quali loro hanno sempre ispirato il proprio lavoro, fatto, appunto, di salvaguardia del patrimonio e insieme di gestione museale. Una delle caratteristiche distintive del nostro rispetto agli altri paesi, si sottolineava nella lettera-appello a Franceschini, è il rapporto fra musei e territorio: un fondamentale nesso, storico e operativo, fatto di studio e di ricerca, «che ha da sempre collegato i musei italiani alle soprintendenze storico-artistiche di territorio: collezioni dinastiche, patrimonio artistico ecclesiastico, beni monumentali e cultura materiale nel nostro Paese rappresentano l’eredità imponente di una complessa e quanto mai variegata storia della produzione artistica come grande vicenda sociale».

Galleria Borghese Galleria Borghese

 

Ma proprio prendendo il posto della Direzione generale per la valorizzazione nascerà una Direzione generale per i musei, che detterà «le linee guida per le tariffe, gli ingressi e i servizi». Di riforma del ministero si parla da alcuni anni. E nel corso del tempo non si contano le modifiche, anche solo parziali, che hanno messo in subbuglio l’amministrazione, spesso smentendo quelle precedenti. Il ministro Massimo Bray aveva istituito una commissione, che aveva prodotto una lunga relazione. Diverso è lo schema alla base della riforma di Franceschini.

 

Cenacolo  Vaticano  Cenacolo Vaticano

Il punto di partenza è il taglio dei posti dirigenziali dettato dalla spending review : dovrebbero saltare 6 poltrone di dirigenti di prima fascia (direttori generali), 31 di seconda (soprintendenti). Altra questione rilevante, secondo il ministro: una più stretta integrazione fra cultura e turismo. Viene rafforzato il ruolo del segretario generale. Una direzione per arte e architettura contemporanea si occuperà anche di periferie. Spuntano poli museali regionali per favorire i rapporti fra siti pubblici e privati.
 

maria vittoria marini clarellimaria vittoria marini clarelli

Le direzioni regionali verranno però declassate, perché saranno rette da dirigenti non più
di prima, ma di seconda fascia. Cambierà qualcosa in queste strutture il cui ruolo è stato spesso contestato? Dove verranno ricollocati gli attuali direttori regionali? I nuovi direttori regionali saranno comunque presenti nelle commissioni che dovranno riesaminare i provvedimenti presi da un soprintendente. Alle commissioni, istituite dalla legge appena approvata dalla Camera (l’Art bonus), si potranno rivolgere le amministrazioni pubbliche che si sono viste negate un’autorizzazione. Secondo alcuni, fra i quali il ministro, è un rafforzamento della tutela. Secondo altri, un limite alla salva-guardia di un paesaggio o di un’area archeologica.
 

ponte vecchio chiuso per la festa ferrari ponte vecchio chiuso per la festa ferrari

Contro gli accorpamenti delle soprintendenze si sono espressi quasi tutti i soprintendenti storico- artistici. Fra gli altri: Maria Vittoria Marini Clarelli della Galleria d’arte moderna di Roma, Maura Picciau dell’Istituto centrale per la Demoetnoantropologia, Lucia Arbace (Abruzzo), Luca Caburlotto (Friuli Venezia Giulia), Marta Ragozzino (Basilicata), Cristina Acidini, Fabrizio Vona, Giovanna Damiani, Daniela Porro (soprintendenti dei poli museali di Firenze, Napoli, Venezia e Roma), Marica Mercalli (province di Venezia, Treviso,
Belluno e Padova), Stefano Casciu (Modena e Reggio Emilia). Il loro timore è che alla guida delle future soprintendenze miste, come già accade nelle sette esistenti, ci vada un architetto. Il quale, d’altronde, è l’unico a possedere una qualifica professionale in grado di reggere un organismo che si occupa anche del paesaggio. Che ne sarà quindi della specificità storico-artistica, così presente nella lunga vicenda della tutela in Italia? I soprintendenti chiedevano che venisse salvata almeno una struttura storico-artistica in ogni regione. Ma il ministro non ha accolto la richiesta.
 

PONTE  VECCHIO  ferrariPONTE VECCHIO ferrari

Alla protesta dei soprintendenti si è aggiunta quella della sezione italiana del Comité International d’Histoire de l’Art, che chiede venga rafforzato e non marginalizzato il ruolo delle soprintendenze storico-artistiche e di una disciplina «imprescindibile garanzia di una corretta tutela del patrimonio italiano ». Un appello analogo è stato sottoscritto dalla Cunsta, la consulta degli storici dell’arte universitari. Franceschini ha i documenti sulla sua scrivania. E oggi annuncerà se tirerà dritto o se terrà conto delle obiezioni avanzate alla riforma.