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LA "SIGNORA" DI FERRO – UNICA SQUADRA IMBATTUTA IN EUROPA, PRIMO POSTO IN CAMPIONATO E OTTAVI DI CHAMPIONS AL SICURO, LA JUVE CHE VINCE ANCHE QUANDO GIOCA MALE INQUIETA GLI AVVERSARI - MA ANCHE I BIANCONERI HANNO QUALCHE MAGAGNA: DE LIGT CHE IN AREA SEMBRA LA DEA KALI, LA STANCHEZZA DI CR7, GLI SCONTENTI EMRE CAN, MANDZUKIC E DEMIRAL – IL FATTO E' CHE SARRI HA PURE UN PIZZICO DI BUONA SORTE...
Paolo Tomaselli per il Corriere della Sera
Vero, fino a qui la Juve ha battuto con più di un gol di scarto solo Spal e Leverkusen e per 5 volte su 12 ha trovato lo spunto vincente solo nell' ultimo quarto d' ora. Di sicuro l' 1-1 di Lecce grida ancora vendetta per il numero di occasioni da gol gettate al vento. Senza dimenticare che Ronaldo non imbrocca una punizione (32 errori di fila con la Juve) ed è pure stanco, al punto da venire sostituito in Champions.
Che dire poi della staffetta fra Dybala-Higuain, in cui uno a turno deve friggere in panchina? Per non parlare di De Ligt (c' è ottimismo sul suo recupero per domenica), che è costato 75 milioni e sembra una specie di Dea Kali dell' area, tra rigori causati e altri non fischiati. E gli scontenti? Emre Can è fuori dalla lista Champions. Tanto felice non è, ma sempre più di Mandzukic, che è fuori rosa in attesa del mercato invernale. Demiral, dopo il saluto militare con la Turchia, invece, non si è visto nemmeno un minuto: andrà via a gennaio?
Nella settimana della clamorosa implosione di Napoli e Inter e con il Milan pericolante in arrivo allo Stadium, le piccole magagne autunnali della Juve sembrano davvero normale amministrazione, soprattutto per una squadra che ha cambiato radicalmente guida tecnica, deve ancora assimilare i principi di gioco e ha diversi uomini lontani dal top della forma (Douglas, Rabiot, Ramsey, Khedira, Danilo), ma non sbaglia un colpo né in campionato, né in Europa, dove ha già tagliato il traguardo degli ottavi, con il maggior anticipo dell' era di Andrea Agnelli presidente.
Questa ennesima versione della Signora d' acciaio innervosisce la concorrenza e le toglie certezze e speranze, nonostante l' Inter sia a un solo punto di distacco in campionato e il Napoli sia in piena corsa in Europa: lo sfogo di Conte sulla ristrettezza della rosa nerazzurra sarà stato accolto a Torino con un sorriso, considerato anche che il divorzio choc del 2014 con l' allenatore della ricostruzione era avvenuto per lo stesso motivo.
Ma questa Juve cannibale metabolizza tutto, con una solidità di stomaco che non ha equivalenti: le partenze di Marotta e Allegri, le difficoltà sul mercato in uscita, le ripercussioni possibili per chi era stato considerato cedibile (Dybala, Bernardeschi, Higuain, Rugani) e invece è rimasto. Tutto digerito, grazie al cuore antico di una azienda in costante espansione, con il marchio Agnelli a ricordare a tutti le regole ferree della casa sabauda.
Sarri ha pure un pizzico di buona sorte, perché l' Atletico Madrid ha perso a Leverkusen e deve vincere a Torino per provare ad arrivare prima dei bianconeri, che restano l' unica squadra ancora imbattuta in tutte le competizioni. A dimostrazione che neanche per le grandi d' Europa (vedi Barça, Real o Bayern) fila tutto liscio. Ma per la Juve, che ha già vinto con Napoli e Inter, invece sì. Anzi, più che liscio, perché il meglio per Madama sembra dover ancora arrivare.
Non a caso dopo la vittoria di Mosca acchiappata ancora all' ultimo grazie a una magia di Douglas Costa, Sarri non era soddisfatto della prestazione e ha rimarcato i margini di crescita dei singoli «e di conseguenza del collettivo». Una Juve ancora al 70/80% del suo potenziale - ma sempre vincente anche quando gioca male - inquieta gli avversari, già estenuati da 8 anni di dominio: cosa succederà quando il motore bianconero sarà a pieni giri?
de ligt
conte sarri
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