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1. CAV, SE NON VENDO SI RIPARTE CON GIOVANI VIVAIO
(ANSA) - Se queste negoziazioni non vanno nelle direzioni che auspichiamo ripartiamo da capo con il Milan ed il progetto che io ho appalesato è quello di un Milan che chiede ai suoi tifosi di avere pazienza ripartendo dai giovani del vivaio con una squadra compatta e con grande fame di vittoria. Credo si possa ripetere quello che è accaduto in Inghilterra con il Leicester". Lo afferma Silvio Berlusconi in diretta su Radio Radio parlando Milan.
2. BERLUSCONI, SE SI VENDE IO PRESIDENTE PER 2-3 ANNI
(ANSA)- "Me lo hanno offerto dicendo che io sono un brand importante e molto conosciuto, resterei presidente per 2-3 anni". Lo afferma Silvio Berlusconi a Radio Radio parlando dell'offerta dei cinesi di restare ancora presidente della squadra.
3. COSI' CAMBIA IL MILAN
Arianna Ravelli per il “Corriere della Sera”
C' è sempre un gigantesco «se» prima di ogni discorso che riguardi il Milan di questi tempi: «se» si chiuderà la trattativa con la cordata cinese (l' esclusiva scadrà tra il 15 e il 20 giugno) e si arriverà a firmare un preliminare i cambiamenti saranno rilevanti.
È vero che i potenziali acquirenti fanno sapere che per loro sarebbe un onore lavorare assieme a Silvio Berlusconi, un presidente che ha raggiunto così tanti successi, lasciando intendere che terranno in considerazione le sue opinioni. È però inevitabile che chi possiede il 70% del club alla fine voglia decidere in autonomia.
Così, se non è ancora chiaro chi sarà il futuro allenatore (se fosse per Berlusconi resterebbe Cristian Brocchi), al momento è stato individuato chi avrà un ruolo prominente in società: Nicholas Gancikoff, che potrebbe diventare anche il futuro amministratore delegato.
È a lui che pensava Berlusconi quando ha parlato di «bravi manager americani»: Gancikoff, in realtà, è italo-inglese, ma ha sin qui lavorato assieme all' americano Sal Galatioto, advisor del gruppo cinese.
Gancikoff, 42 anni, studi a Oxford e alla Columbia Business School, è dal 2010 alla guida del Solar Investment Group, che si occupa di energie rinnovabili, ma è anche proprietario della Sports Investment Group e come tale ha lavorato con l' Inter quando il club era interessata a costruire lo stadio di proprietà.
Fin qui, Gancikoff sembrava essere «solo» il rappresentante del gruppo (è stato più volte a Casa Milan a controllare conti e contratti), ora sembra destinato ad avere un ruolo importante anche a trattativa conclusa. Sempre naturalmente che si arrivi alla chiusura. «I tifosi si possono attendere che il presidente faccia una scelta corretta, che garantisca una proprietà che si impegni a mettere fondi ogni anno per portare il Milan a essere ancora protagonista», le parole di Berlusconi ieri a TeleLombardia.
Ma a che punto siamo? Berlusconi incontrerà oggi a pranzo, oltre ai figli, i manager Fininvest che lo aggiorneranno sugli ultimi sviluppi. I nomi degli acquirenti ancora non si sanno: si sono chiariti però i contorni dell' operazione. A comprare il 70% del Milan sarà un fondo, nel quale investiranno 6-7 società cinesi (tra cui ci dovrebbe essere Evergrande) e che sarà gestito da un management: non ci sarà dunque la figura di un presidente-proprietario.
Finché non si chiude Adriano Galliani si occupa di mercato (ma le spese vanno concordate) e Barbara Berlusconi ha chiuso un contratto di sponsorizzazione triennale con Nivea da 7 milioni, che è stato sottoposto ai cinesi. Sembra sempre escluso Paolo Maldini. «Non credo sia disponibile perché è entrato come socio in una squadra in America», dice Berlusconi. Che guarda ad altri «americani».
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