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“GUARDIOLA? ARROGANTE. ANCELOTTI? SOLO CHI NON CAPISCE DI CALCIO LO DISPREZZA. IL CALCIO È PIENO DI PERSONE INCOMPETENTI” – “DON” FABIO CAPELLO A “EL MUNDO”: “RONALDO ERA IL MIGLIORE, L’HO CACCIATO PERCHÉ ERA GRASSO - QUANDO L’INTER CI DIEDE ROBERTO CARLOS, PENSAI “NON È POSSIBILE, NESSUNO È COSÌ STUPIDO” – GUARDIOLA? NELLE PARTITE CHIAVE VUOLE SEMPRE ESSERE IL PROTAGONISTA. LUI CAMBIA E INVENTA PER POTER DIRE: “NON VINCONO I GIOCATORI, VINCO IO”. E QUESTO GLI È COSTATO DIVERSE CHAMPIONS LEAGUE”
Fabio Capello a Madrid è sempre una star. Lo intervista El Mundo e lui un po’ giustifica la sua onnipresenza: “Mi chiamano da ogni dove. Il problema è che per me il calcio è una cosa naturale, anche se non lo vorrei. Cerco di fare cose diverse. Viaggiare, stare con la gente, leggere molta storia… Ma alla fine sei quello che sei e io sono un calciatore e un allenatore. Non posso farci niente”.
In Spagna lo ricordano come allenatore severo e difensivo che allenava un Real offensivo e piena di campioni. “Ho giocato per vincere. E ho vinto. La cosa più importante per me, la prima parola che mi è uscita dalla bocca quando sono arrivato nello spogliatoio, non è stata difesa o attacco, è stato rispetto.
Abbiamo tutti problemi, possiamo lamentarci, ma il rispetto per le persone che lavorano nel club è alla base di tutto. Non volevo ritardi, non volevo brutti gesti, non volevo gente sovrappeso. Da quel momento in poi, per me esistono solo il campo e l’allenamento. Non mi interessa come ti chiami. Una volta tornati a casa, ognuno era libero di vivere la vita che desiderava. Il mio primo litigio con loro è avvenuto perché avevo portato via loro la bottiglia di vino dai pasti. Hanno protestato, abbiamo negoziato e mi hanno chiesto di lasciare loro almeno una birra prima di cena. Ho detto di sì”.
“Il Madrid non vinceva niente da tre anni quando sono arrivato e abbiamo costruito una nuova squadra campione. L’ingaggio che ha cambiato tutto è stato quello di Roberto Carlos, e ancora non capisco come sia successo. Mi ha chiamato un agente e mi ha detto: “Fabio, l’Inter vende Roberto Carlos per 500 milioni di pesetas”. Gli risposi: “Non è vero, nessuno è così stupido”. Pensai fosse uno scherzo, ma lui mi mandò un fax con i documenti firmati dell’Inter, chiamai subito Lorenzo Sanz e la mattina dopo chiudemmo l’affare. È stata la firma più veloce della storia. A volte il calcio è incomprensibile… perché è pieno di persone che non lo capiscono”.
Capello, Ronaldo il fenomeno e Ancelotti
Capello ha allenato Ronaldo, il Fenomeno. “Il miglior giocatore che abbia mai allenato. L’ho buttato fuori. Era grasso, non voleva perdere peso e gli piaceva troppo la vita facile. Inoltre, trascinava i suoi compagni di squadra in quella vita. Gli ho dato la possibilità di perdere peso e comportarsi bene, ma lui non ha voluto e se n’è andato. Senza gli infortuni e prendendosi cura di sé stesso sarebbe stato il numero uno della storia, al livello di Messi e Maradona, ma ci sono calciatori che sono così”.
silvio berlusconi fabio capello
Ancelotti “è il migliore al mondo. Era intelligente come giocatore ed è molto intelligente come allenatore. Allenare il Madrid non è facile e lui lo fa molto bene. A volte le persone che non capiscono nulla di calcio lo disprezzano, ma quelli di noi che lo conoscono lo stimano come merita”.
Altra piccola perla: “I grandi calciatori possono sempre giocare insieme… Ma forse è un luogo comune. Quando ero a Madrid avevo Van Nistelrooy e Ronaldo, pensai: “Questi due segnano, li metto insieme e si sistemeranno da soli”. Con loro titolari in tre partite le abbiamo perse tutte e tre. Quindi i grandi calciatori possono giocare insieme, tranne Van Nistelrooy e Ronaldo”.
Capitolo Guardiola: “Apprezzo molto Guardiola come allenatore. Ho vissuto tre rivoluzioni nel calcio: l’Ajax di Cruijff, il Milan di Sacchi e il Barcellona di Guardiola. Sai cosa non mi piace di lui? La sua arroganza. La Champions League vinta con il Manchester City è stata l’unica in cui non ha tentato nulla di strano nelle partite decisive. Nei giorni chiave vuole sempre essere il protagonista. Lui cambia le cose e le inventa per poter dire: “Non vincono i giocatori, vinco io”. E questo gli è costato diverse Champions League”.
Capello parla anche di Calciopoli: “Abbiamo vinto il titolo perché avevamo una grande squadra, non avevamo bisogno di alcun aiuto e non avevamo idea di cosa potesse fare il consiglio. In ogni caso le sanzioni non sono state gravi, perché alla fine si è scoperto che erano tutti grandi club italiani e alcuni di noi sono stati puniti molto più di altri”.
CAPELLO ANCELOTTI
fabio capello silvio berlusconi
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fabio capello
capello ibra
mauro tassotti fabio capello adriano galliani
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