schlein costa sanchez

CON QUESTA OPPOSIZIONE, MELONI GOVERNA 20 ANNI – SCHLEIN, PER INSEGUIRE CONTE, RESTA ISOLATA SUL NO AL PIANO DI RIARMO DI URSULA – I SOCIALISTI EUROPEI, DA COSTA AL PREMIER SPAGNOLO SANCHEZ, DAL TEDESCO SCHOLZ (ANCORA IN CARICA), HANNO VOTATO TUTTI A FAVORE - LA SEGRETARIA MULTIGENDER E’ STATA “SALVATA” DALLA SCELTA DI VON DER LEYEN DI FAR APPROVARE LA SUA PROPOSTA SOLO DAL CONSIGLIO. UN VOTO DEL PARLAMENTO SI SAREBBE RIVELATO COMPLICATO PER SCHLEIN, CON LA PROSPETTIVA DI TROVARE IL GRUPPO DEI SOCIALISTI DA UNA PARTE E IL PD DALL’ALTRA. E LA PROSSIMA SETTIMANA C’E’ LA RISOLUZIONE SULL’UCRAINA…

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Niccolo' Carratelli per lastampa.it - Estratti

 

elly schlein (3)

Per Elly Schlein era fondamentale non apparire isolata tra i leader socialisti europei. L’obiettivo della sua trasferta a Bruxelles era mostrare che la sua linea critica rispetto al piano di riarmo proposto da Ursula von der Leyen fosse condivisa, almeno in apparenza, dalla sua famiglia politica. 

 

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In questo senso va letta la dichiarazione rilasciata dal presidente del Pse Stefan Lofven: «È fondamentale accelerare la cooperazione e aumentare la nostra autonomia nel campo della difesa e adottare insieme iniziative comuni europee – dice l’ex premier svedese nel suo comunicato di fine vertice -. Il riarmo individuale di 27 stati membri di per sé non è una soluzione condivisa a livello europeo, che è ciò di cui abbiamo bisogno». Parole rilanciate con enfasi dalle parti del Nazareno, perché tutto sommato in linea con quelle ripetute da Schlein in questi giorni.

 

antonio costa pedro sanchez

Come sull’uso dei Fondi di coesione per le spese militari: «Gli investimenti nella difesa non possono andare a discapito della politica di coesione europea, poiché è una parte essenziale del progetto europeo», mette a verbale Lofven. Un tasto su cui anche la leader dem batte davanti ai colleghi: «Abbiamo insistito che per noi è inaccettabile e su questo continueremo a cercare di costruire convergenze».

 

Tutti d’accordo, o quasi, dal portoghese Antonio Costa, presidente del Consiglio europeo, al leader dei socialisti francesi Olivier Faure. Anche perché tutti sanno che è già in corso una mediazione con la Commissione europea, favorita proprio dal commissario italiano, Raffaele Fitto, affinché l’uso dei Fondi di coesione per potenziare la difesa sia solo discrezionale: i Paesi che vorranno avvalersene potranno farlo, in base a una modifica delle regole che verrà definita nel piano Rearm.

elly schlein (2)

 

 

 

Un piano, e questo è il punto fondamentale, che non verrà votato dal Parlamento europeo, perché von der Leyen intende bypassarlo ricorrendo alla procedura d’urgenza e facendo approvare la sua proposta solo dal Consiglio. Cosa che è puntualmente avvenuta ieri sera, con i socialisti che non si sono affatto messi di traverso.

 

Dallo stesso Costa al premier spagnolo Pedro Sanchez, passando dal tedesco Olaf Scholz (ancora in carica) e per la danese Mette Frederiksen, hanno votato tutti a favore, con buona pace di Schlein. La quale, paradossalmente, guarda con sollievo alla manovra di aggiramento di von der Leyen, perché un voto del Parlamento sul piano di riarmo si sarebbe rivelato alquanto complicato per lei, con la concreta prospettiva di trovare il gruppo dei Socialisti da una parte e il Pd dall’altra.

mette fredriksen emmanuel macron vertice europeo sull ucraina foto lapresse

 

Anzi, un pezzetto della delegazione dem, perché solo una piccola parte si sarebbe espressa contro, alcuni magari si sarebbero astenuti, altri (da Pina Picierno a Giorgio Gori), avrebbero votato a favore. Per loro fortuna, non succederà.

 

Ma un passaggio parlamentare delicato è comunque previsto la prossima settimana, durante la sessione plenaria di Strasburgo. Si voterà, infatti, una risoluzione per incoraggiare l’Ue a mantenere saldo il proprio sostegno all’Ucraina, a fronte del calo dell’impegno degli Stati Uniti. In quella sede, è quasi scontato che vengano presentati emendamenti sul tema del riarmo europeo e della proposta von der Leyen. Con il rischio di riproporre il solito copione, simile a quello recitato dal Pd su altre risoluzioni incentrate sull’aiuto militare all’Ucraina (ultima quella per l’uso dei missili per attacchi in territorio russo).

 

elly schleinvon der leyen macron meloni

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