DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Luca Valdiserri per il “Corriere della sera”
L'appuntamento è per oggi alle 14, nel Salone d' onore del Coni, e ci sarà anche la diretta su Rai2. Francesco Totti racconterà la sua verità sul divorzio dalla Roma e per la stragrande maggioranza dei tifosi sarà «la verità». Sconfitto dal grande nemico Franco Baldini nei fatti, Totti è già vincitore nel racconto della separazione. Può essere che nei due anni da dirigente non abbia fatto tutto quello che poteva fare - qualcuno ha già messo in circolo la lista delle vacanze, dei privilegi, delle partite di esibizione, dei guadagni extra, dei libri, dei film e delle serie tv - ma nessuno potrà mai cancellare quello che Totti ha dato alla Roma sotto forma di gol, emozioni e senso di appartenenza.
Oggi Totti parlerà, ma nemmeno lui potrà spiegare quello che i tifosi non capiscono: quale strategia c' è dietro la «deromanizzazione» della squadra, che in meno di un mese ha fatto andare via prima Daniele De Rossi e poi il Capitano?
La Roma ha deciso di cambiare pelle e nell' immediato futuro abbasserà drasticamente i costi, il monte ingaggi e l' età media della «rosa».
Totti ha sempre ripetuto una vecchia legge del calcio: «Per vincere servono i campioni».
Ma la Roma un anno fa ha venduto Alisson, Nainggolan e Strootman. E prima Salah e Pjanic. A De Rossi non è stato rinnovato il contratto, Dzeko è destinato all' Inter, Kolarov tratta con il Fenerbahçe, Manolas è vicino al Napoli. Franco Baldini pensava che Totti calciatore fosse un «tappo» alla crescita dei giovani e ha mantenuto la stessa idea per il Totti dirigente, troppo vicino ai senatori dello spogliatoio.
Una Roma più giovane e che costa meno è anche una Roma più vendibile. Pantaleo Corvino, ex d.s. della Fiorentina, si è sfogato con il Corriere dello Sport dopo aver rassegnato le dimissioni con l' arrivo del nuovo proprietario, Commisso: «Avevo dimezzato il monte ingaggi», ha detto. E poi i Della Valle hanno trovato un compratore.
Sullo sfondo resta la questione dello stadio di proprietà, il volano che dovrebbe moltiplicare gli introiti del club. Non è un caso che la Roma abbia approntato un «piano B» con il sindaco di Fiumicino anche per mettere pressione sulla riluttante sindaca Raggi. Basta avere i permessi per costruirlo - anche calcolando parecchi anni - per far lievitare il valore della società.
Oggi non andrà in onda solo il dolore di una tifoseria. C' è in ballo una trasformazione molto più profonda di quello che è e che sarà la Roma.
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