DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Fabio Fognini paga a caro prezzo per il suo comportamento - in particolare per gli insulti sessisti rivolti (in italiano) alla giudice di sedia svedese Engzell - durante il match del primo turno degli Us Open contro Stefano Travaglia 6-4, 7-6 (8), 3-6, 6-0. Il tennista ligure, n. 25 del mondo, chiamato in causa dal direttore dello Slam statunitense, Brian Earley, è stato allontanato dal torneo: era ancora in corsa nel doppio (terzo turno) insieme a Bolelli. Perde anche tutto il montepremi, 72.000 dollari (50.000 in singolare, 22.000 in doppio). E rischia anche la sospensione permanente dagli Slam oltre ad una multa ben più salata di 250mila dollari. Intanto la Procura federale della Fit ha annunciato l'apertura di un procedimento contro l'azzurro che verrà sentito già nei prossimi giorni.
Ieri Fognini aveva ricevuto una multa di 24.000 dollari per tre violazioni del codice Q, cioè generica condotta antisportiva (4.000, 5.000 e 15.000 dollari), ma non gli era stata contestato il codice J, cioè oscenità udibili. Tuttavia il famigerato video ha fatto il giro del mondo e fin dall’inizio gli organizzatori degli Us Open avevano manifestato l’intenzione di volerlo punire più severamente di una semplice ammenda.
Tra l’altro, come si legge in un comunicato del torneo, Fognini è ancora sotto indagine e a questo punto potrebbe ricevere una sospensione anche da futuri eventi Itf (Slam e Coppa Davis): “Applicando il codice di condotta del Grande Slam, Fabio Fognini con la presente è provvisoriamente sospeso da ogni ulteriore partecipazione agli Us Open, essendo pendente una decisione finale se è stata commessa un’infrazione grave durante il primo turno del singolare. La sospensione provvisoria ha effetto immediato e, di conseguenza, Fognini è stato cancellato dal prossimo match di doppio. Non ci saranno ulteriori commenti fino a quando il processo si sarà concluso”.
L’ultima volta in cui un italiano è stato squalificato da un torneo fu nel 1992 a Sydney, quando Stefano Pescosolido sbattè a terra la racchetta, le diede un calcio e ferì inavvertitamente una spettatrice. Si scusò subito, ma la squalifica fu inevitabile. Molto più recentemente, e a livello junior femminile, Maria Vittoria Viviani è stata protagonista di uno sfortunato episodio durante l’Australian Open 2017.
Nel perdere il primo set contro la cinese Wang ha tirato una palla alle sue spalle, senza guardare. La palla, pur senza forza, ha colpito un raccattapalle al petto. Un gesto innocente e involontario, ma incauto. Un giudice di linea ha segnalato l’accaduto all’arbitro, che ha applicato alla lettera il regolamento squalificando l’italiana.
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