DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
Erika Della Casa per il “Corriere della Sera”
Nel caldo africano delle ultime settimane, aggravato dalla macaia, la «scimmia di luce e di follia» cantata da Paolo Conte, in spiaggia sotto l' ombrellone (preferibilmente portato da casa, per ligure senso del risparmio) o al bar i genovesi dibattono, sempre più stremati, sulla sorte delle loro squadre: quando Ferrero venderà la Samp? Quando Preziosi venderà il Genoa?
È una strana estate. Le due tifoserie avverse sono ora accomunate dall' insofferenza, per usare un termine assai blando, nei confronti dei rispettivi presidenti. I genoani hanno tanta fiducia nel loro presidente che hanno pensato di tassarsi per pagare un commercialista che sia autorizzato dalla società a seguire i tentativi di vendita dal momento che Preziosi ha anche nominato a metà maggio un advisor per gli aspetti finanziari, Assietta, mossa alla quale però non è seguito ancora nulla.
I vecchi Ultras della Samp guidati da Claudio Bosotin richiamano alla mente la «gara di insulti» di un film di Nanni Moretti: li hanno quasi esauriti, ma in fondo si possono riassumere in un accorato «Viperetta vattene». E forse il Viperetta se ne va davvero. Gli ultimi rumors danno la trattativa riallacciata con la Calcioinvest LLC ormai prossima alla chiusura, c' è chi dice dieci-dodici giorni, su una cifra vicina alla «quota cento» posta da Ferrero come condizione: 100 milioni o non si fa niente. Questo perché i «soldi sono soldi, non c' entra il cuore» come ha detto il presidente anche se qualche giorno dopo ha invertito i fattori: «I soldi non c' entrano, io nella Samp ci metto il cuore».
GENOA - STRISCIONI CONTRO ENRICO PREZIOSI E SUA FIGLIA PAOLA
Poi ha mirabilmente sintetizzato: «Io nella Samp ci metto i soldi e il cuore». Si sussurra che fra parte fissa, cifra necessaria alla copertura dei debiti, bonus e calcoli col bilancino in cui rientra la cessione, definita, di Andersen al Lione e quella per ora solo immaginata da Ferrero di Praet (il Milan non sta guardando al calciatore), la cifra complessiva messa in campo dalla «cordata Vialli» si aggiri fra gli 80 e i 90 milioni di euro. Si sarebbero superati, almeno, gli aspetti più spinosi da un punto di vista legale e non è poca cosa visto l' intreccio della società di Ferrero che gestisce sia i suoi cinema che gli investimenti immobiliari a Bogliasco, dove c' è Casa Samp.
massimo ferrero saluta claudio lotito (2)
Quindi, la parola al presidente. I tifosi blucerchiati farebbero festa, felici, commossi, dal ritorno di una leggenda come Gianluca Vialli e ben disposti anche verso un possibile impegno di Edoardo Garrone mentre (a quanto si mormora) resterebbe per ora fuori dal cda Enrico Mantovani. Non è escluso che nei quadri dirigenziali rimangano l' attuale vicepresidente Antonio Romei e il direttore sportivo Carlo Osti.
Se a Bogliasco le attività di calciomercato in entrata sono in stand by, in attesa dell' imminente fumata bianca, la Genova rossoblù assiste a una maratona frenetica di trattative. Enrico Preziosi, obbligato alla scorta della Digos dal gennaio scorso quando circola a Genova, contestato dai tifosi che non gli perdonano la politica di rivendere invece di crescere i gioielli (che comunque è bravo a trovare sul mercato: Piatek su tutti), è stato costretto dagli eventi a mettere in vendita il club.
A maggio, quando la squadra dopo un rocambolesco avvicendamento di tecnici in panchina era stata a un amen dalla retrocessione, la dolorosa decisione di affidare il mandato a un advisor di reperire compratori. Si era parlato di un fondo, qualcuno aveva ipotizzato addirittura il fondo York fino al comunicato di smentita degli americani. Morale: si sta divertendo come un pazzo a montare e smontare la squadra, come ogni estate, fra mille telefonate e qualche plusvalenza.
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