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DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO…
E.A. per “la Repubblica”
Benvenuti nel futuro dell’umanità. Fantascienza da thriller. Dovevano essere i Giochi della Meraviglia: spiaggia, samba, spettacolo tropicale. Invece nei Cinque Cerchi trovi paure, epidemie, Dna. Non sono più i Giochi di una volta.
Congelata pure la saudade, con lo sperma. E nessuno si vergogna di dirlo. «Sì ho fatto congelare il mio sperma per paura della diffusione della Zika. Anche perché voglio avere altri figli». Greg Rutherford, 30 anni, inglese, campione olimpico di salto in lungo, d’accordo con la compagna Susie Verrill, ha preso questa scelta.
La coppia ha già un bimbo, che durante i Giochi resterà in Inghilterra con la mamma, per non correre rischi. Ha optato per il congelamento del seme anche Pau Gasol, 36 anni, centro della nazionale di basket spagnola e dei San Antonio Spurs.
Non ha figli (ma ne vuole fare), è fidanzato con Silvia Lopez Castro e dice: «Non si è ancora capito per quanto tempo il virus resta nel sangue e nello sperma. Anche io come altri sportivi sono in un periodo della vita in cui sto pensando di allargare la famiglia e non voglio prendere alla leggera la possibilità di un contagio».
Anche i fratelli americani Bob e Mike Bryan, campioni olimpici di tennis nel doppio, si sono arresi alla zanzara. «Siamo mariti e padri e la salute della nostra famiglia è una priorità». Non difenderanno il loro titolo. E cosa avrebbe dovuto dire allora il nero Jesse Owens nel ’36 nella tana di Hitler a Berlino? «Non vado per incompatibilità caratteriale ».
Lo sport è un sottofondo lontano. Nessuno parla di record, tecnica, allenamento. Interessano altri temi.
Sex gender, terzo sesso, integrazione sessuale. Si anticipa la presenza alla cerimonia di inaugurazione di Lea T, la modella transessuale, figlia dell’ex calciatore della nazionale brasiliana, Toninho Cerezo. E ci si chiede se Bruce Jenner, campione olimpico di decathlon a Montreal nel ’76 verrà a Rio a celebrare il 40esimo anniversario della sua medaglia d’oro, ora che è diventato donna e si chiama Caitlyn. Allora con il cambio di sesso non avrebbe potuto partecipare ai Giochi che invece oggi sono open.
E infatti ci si interroga su chi siano i due casi transgender che non vogliono più nascondersi e che si sarebbero già consultati con due specialisti del Boston Medical Center. Mentre è sempre stanca di essere definita il simbolo dell’iperandrogino Castor Semenya, mezzofondista sudafricana, definita uomo e travestito, che dal 2008 ha il tempo più veloce sugli 800 metri. Si parla di testosterone soppresso, di cure ormonali, per un’atleta che tante avversarie rifiutano per la sua mascolinità.
le condizioni di guanabara bay
Una volta si sfilava in allegria. Contenti di esserci. Stando solo attenti a quei portabandiera minacciosi (tipo Mongolia) che brandivano aste, asce, lance (che oggi non passano il controllo aeroportuale). Nessuno pensava a coinvolgere la Silicon Valley nelle divise. E invece stavolta gli Usa, firmati Ralph Lauren, avranno un portabandiera in blazer che sulla schiena avrà un pannello fosforescente high-tech. Si sa, l’America ci tiene alla sua visibilità. E anche alla sua audience.
Così l’Nbc, rete americana, proprietaria dei diritti tv, ha provato a cambiare l’ordine della sfilata che Grecia a parte, che entra per prima, viene determinato dall’alfabeto del paese ospitante. Dato che Usa in Brasile si dice Estados Unidos, la squadra americana dovrà comparire tra le prime e non tra le ultime, come al solito.
Ma questo non è piaciuto ai produttori yankee che puntano ad avere l’ascolto fino alla fine e soprattutto in prime-time e che ha hanno cercato in tutti i modi di tornare alla dizione Usa e ritardare l’entrata dello squadrone a stelle e strisce. Mozione rifiutata. L’alfabeto non è un optional.
mondezza galleggiante a guanabara bay
Novità infine sulla baia di Guanabara, sede delle gare veliche, che l’Organizzazione mondiale della Sanità considera uno tra i posti più infestati e tossici del mondo, e che viene testata quattro volte al giorno. Dentro ci hanno trovato anche arti umani. Durante le gare verrà sorvolata da un elicottero che trasmetterà in diretta alle barche se ci sono ostacoli galleggianti (tronchi, lamiere, barili, fusti). Una volta si alzavano le vele, ora si scansano i rifiuti. Jeeg robot, pure qui.
( e. a.)
caitlyn jenner sulla cover di vanity fair
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