DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA…
PASSIAMO LA PAROLA AL SILENZIO – ALDO GRASSO ELOGIA SKY PER L’ESPERIMENTO DI RACCONTARE BENFICA-AJAX SENZA LA SECONDA VOCE - "C'ERA SOLO MAURIZIO COMPAGNONI: MENO PAROLE, MENO COMMENTI INUTILI, MAGGIORE PARTECIPAZIONE AL CLIMA DELLA PARTITA. IN REALTÀ, LA SECONDA VOCE C'ERA, ED ERA QUELLA DI BEPPE BERGOMI, CHE È INTERVENUTA POCHE VOLTE DA UNA "TECH ROOM" PER SPIEGARE LO SVOLGIMENTO DI ALCUNE AZIONI. L'INTESA È ANCORA DA PERFEZIONARE MA LA STRADA È GIUSTA…"
Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"
Nel corso della telecronaca di Benfica-Ajax, nella seconda tornata dell'andata degli ottavi di Champions League, Sky Sport ha tentato un esperimento che merita tutta la nostra attenzione. Non c'era la seconda voce; a raccontare una partita ricca di gol e di colpi di scena c'era solo Maurizio Compagnoni: meno parole, meno commenti inutili, maggiore partecipazione al clima della partita. Di questo, ne sono sicuro.
In realtà, la seconda voce c'era, ed era quella di Beppe Bergomi, che è intervenuta poche volte da una «Tech Room» per spiegare, immagini alla mano, lo svolgimento di alcune azioni. Certo, l'intesa è ancora tutta da perfezionare: forse la «Tech Room» dovrebbe comparire durante le pause di gioco, quando per esempio entrano i sanitari in campo; forse Bergomi è costretto a intervenire solo quando sono state perfezionate le sue immagini; forse c'è ancora qualcosa da mettere a punto. Però la svolta c'è stata e speriamo diventi presto un modello. Negli ultimi tempi, abbiamo spesso assistito a una sorta di distorsione gerarchica.
Per un eccesso di protagonismo (fiumi di parole, tormentoni, la soverchiante e rigurgitante lotta dell'audio contro il video), le partite stavano diventando un campo di esercitazione per l'io debordante dei telecronisti e delle seconde voci. Insomma, la voce non era più al servizio dell'evento sportivo, ma succedeva esattamente il contrario (sarà un caso che negli ultimi tempi non pochi hanno cominciato a elogiare la radio?).
Ripeto: ci sono ancora alcuni meccanismi da oliare, non tutte le seconde voci saranno in grado di sostenere il ruolo (un po' di ritorno a scuola non farà male), l'intesa fra telecronista e commentatore va perfezionata, ma sono convinto che la strada è quella giusta. Così anche il telecronista, ogni tanto, potrà passare la parola al silenzio.
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