lando norris

“HO VINTO A MODO MIO” – LA RIVINCITA DI LANDO NORRIS, IL PILOTA FRAGILE E FIGLIO DI PAPA' CHE SI LAUREA PER LA PRIMA VOLTA CAMPIONE DEL MONDO DI FORMULA 1 NONOSTANTE LA TENDENZA A SBAGLIARE NEI MOMENTI DECISIVI – TERRUZZI: “VERSTAPPEN, PIÙ SOLIDO, FORTE, FEROCE, È STATO BATTUTO PER UNA VOLTA DA UN RICCIOLINO STAR DA SOCIAL, CHE SEMBRAVA PERFETTO PER FARSI STRAPAZZARE. LO SPORT, ANCHE PER QUESTO, È UNA MERAVIGLIA…”

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Giorgio Terruzzi per corriere.it - Estratti

 

«Il mondo ha bisogno di persone come lui». La frase è di Carlos Sainz ed è il miglior regalo offerto a Lando Norris nel giorno del trionfo. Un riconoscimento affettuoso per un campione che ha esposto le proprie debolezze, che ha avuto il coraggio di farsi aiutare, che ha accolto con un sorriso i propri tonfi così come i lampi cacciati in pista da un compagno più giovane e ambizioso, da un avversario travolgente in pianta stabile.

 

Errori e oscurità per crescere e tenere botta sino alla fine.

 

lando norris

Per questo, un buon esempio, una persona simile a ciascuno di noi che ci emozioniamo, come lui, per una gioia grande, per una bellissima sorpresa; che inciampiamo sulle passatoie senza rinunciare a lottare.

 

(...)

 

Più gracile di Mick Schumacher, più timido di Giuliano Alesi, più debole di Max Verstappen, tutti dotati di padre campione mentre lui, figlio di un manager finanziario, Adam, sembrava inadatto. Invece, tosto, sorprendente, capace di scovare risorse segrete.

 

Cosi, mentre ripete «Ho vinto a modo mio», ostenta una fierezza sino a ieri mascherata, ciò che viene da una disciplina interiore, quella sì, formidabile, perché fortificata dalla sofferenza.

Qualcosa che un mondo da muscoli esposti come il Motorsport non riconosce affatto come qualità utile.

 

lando norris

Era una star da social, disposto a giocare con chiunque, come un ragazzino qualunque, per poi sperimentare sulla propria pelle le ustioni che comporta esporsi, il lato oscuro della rete. Anche per questo la sua è una vittoria doppia perché doppia è stata la salita, lungo le piste, dentro se stesso. In sintonia con il suo capo, Andrea Stella, un altro che corre controcorrente e onora qualche regola umanissima, semplice, fuori moda.

 

Entrambi allergici alla polemica, mai un pugno sbattuto sul tavolo; entrambi eleganti e premiati contro una sfilza di previsioni. Ma sì.

 

Verstappen: più solido, forte, feroce. Battuto per una volta da un ricciolino che sembrava perfetto per farsi strapazzare. Lo sport, anche per questo, è una meraviglia.

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