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— Paris Saint-Germain (@PSG_inside) 2 settembre 2019
Giulio Cardone e Franco Vanni per la Repubblica
Nella testa di Mauro Icardi, quello con l' Inter è solo un arrivederci. Glielo hanno ripetuto per giorni, Wanda e le poche persone che lui ascolta: «Accetta di partire in prestito, resterai un giocatore interista». Il miraggio di tornare in maglia nerazzurra è stato il grimaldello con cui il cerchio magico di Maurito ha scardinato le sue resistenze a ogni ipotesi di trasferimento.
Decisivo anche il fatto che sia sfumata, per l' indisponibilità di Agnelli a dare in cambio Dybala, la possibilità di giocare alla Juve, che per Mauro era l' alternativa preferita all' Inter. Un altro colpo è arrivato dallo striscione minaccioso che si è trovato sotto casa domenica, su cui indaga la Digos. Così dopo avere rifiutato una decina di club - ultimi Valencia e Monaco, che gli offriva 14 milioni a stagione - ha accettato il Paris Saint Germain. Un affare da 70 milioni: 5 subito, 65 da versare in caso di riscatto.
Il prestito a Parigi è stato perfezionato ieri alle 22.28, a mercato italiano chiuso. In Francia le transazioni sono permesse fino a mezzanotte.
Un' operazione lampo, con cui l' Inter ha fatto felici i tifosi, evitato di rafforzare una concorrente per lo scudetto, e chiuso un braccio di ferro di quasi sette mesi. La contesa fra il bomber 26enne e il club, per cui in sei stagioni ha segnato 124 gol, era cominciata lo scorso febbraio. L' Inter gli tolse la fascia di capitano, lui si rifiutò di partire per la partita contro il Rapid Vienna lamentando un dolore al ginocchio e disertando poi gli allenamenti per quasi due mesi.
La partenza di Icardi archivia un tormentone che Antonio Conte ha assicurato «non essere una distrazione per nessuno», sapendo che rischiava di essere vero il contrario. A Parigi Maurito ha superato le visite mediche, poi ha firmato contestualmente rinnovo con l' Inter fino al 2022 - a 7 milioni a stagione - e il nuovo contratto da 10 milioni bonus compresi con il club di Nasser Al-Khelaïfi.
Un bel colpo per lui, per Wanda e anche per l' allenatore Thomas Tuchel, che con Cavani e Mbappé infortunati ha fretta di metterlo in campo. Al tempo stesso, ha espresso perplessità sulla condotta dell' argentino negli ultimi mesi. Prima di chiudere, il Psg ha fatto un' istruttoria, concludendo che gli attriti fra Mauro e l' Inter fossero dovuti a "fattori ambientali". Di Icardi, insomma, ci si può fidare. Altrimenti lo si rimanderà indietro.
Il prestito dovrebbe anche estinguere la contesa legale iniziata dal giocatore, che giovedì scorso ha presentato al Collegio arbitrale di Serie A un esposto contro l' Inter, chiedendo di essere riammesso alle partitelle e un indennizzo di un milione e mezzo, sentendosi discriminato.
Wanda Nara e i figli per ora resteranno a Milano, dove è in costruzione l' enorme appartamento degli Icardi all' ultimo piano di un grattacielo, con vista sulla nuova sede nerazzurra. Poi chissà. La moglie e agente potrebbe accettare di trasferire la famiglia in Francia, tornando in Italia per prendere parte alla trasmissione Tiki Taka. Oppure potrebbe rinunciare anche a quella.
Rimpianti non ne ha. Dopo mesi passati a consigliare al marito di tenere duro e restare all' Inter, si è convinta che fosse arrivato il momento di dire basta, anche grazie al sostegno del procuratore Gabriele Giuffrida e al confronto continuo con Marotta. Ora lui e Ausilio riposeranno qualche giorno, poi cominceranno a progettare il mercato del futuro. Due i nomi già segnati sul taccuino: Federico Chiesa, da contendere alla Juve, ed Eriksen del Tottenham, svincolato dal prossimo giugno.
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