DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
MATTEO BASILE per il Giornale
«M' hai provocato? E io me te magno». Alberto Sordi lo diceva al maccherone, ma il concetto può valere anche altrove. Una regola non scritta nello sport è che devi stare attento a provocare chi ti può far male.
Perché se per caso, quello ti disintegra, alla fine non solo hai perso la partita ma pure la faccia. Se poi la provocazione è stupida e fuori luogo e il mazzo che ti ha fatto il provocato diventa epico, beh, qualcuno la prossima volta si morderà la lingua.
Quel qualcuno è Montrezl Harrell, gigante di colore dei Los Angeles Clippers che ha avuto la pessima idea di rompere le scatole a Luka Doncic, giovanissima e bianchissima stella dei Dallas Mavericks. Una parola di troppo, un insulto che sfiora il razzismo, le scuse, il perdono e poi il massacro sportivo. La vendetta migliore.
Lo scenario è quello delle finals Nba. Gara 3 tra i Clippers e i Mavericks. Battibecco in campo tra i due, che comunemente nel basket viene definito trash talking che degenera ed Harrell che apostrofa Doncic con un poco elegante «Fottuto ragazzo dal culo bianco». Se non è un insulto razzista poco ci manca, comunque una stupidata e una caduta di stile inaccettabile.
Specie negli Usa, squassati dal caso George Floyd, e nella lega basket americana, in prima fila sul black lives matter con tanto di slogan antirazzisti sulle maglie dei giocatori. Senza considerare poi che se l'insulto fosse stato pronunciato a parti invertite... Beh, una censura e delle scuse non sarebbero di certo bastate.
Fatto sta che l'altra notte, prima di gara quattro, Harrell si è scusato, si è chiarito con Doncic e lui ha liquidato la questione con un «a volte dici cose che non vorresti dire, si è scusato e lo rispetto, no problem». Eh sì, ma Doncic non è uno come gli altri. Lui, in campo, è fenomeno vero. Bravo e buono ma uno di quelli che non devi provocare, mai. Perché se lo stuzzichi, zitto zitto poi ti fa il mazzo.
Anche se è stato in dubbio fino all'ultimo per una distorsione alla caviglia, alla fine il suo tabellino ha fatto segnare 43 punti, 17 rimbalzi e 13 assist con la chicca del tiro da tre decisivo sulla sirena, ai supplementari, che ha regalato la vittoria ai sui Mavericks portando la serie sul 2-2. Ha parlato sul campo Doncic, confermando la sua nomea di predestinato.
Lui che a 21 anni è già uno dei migliori al mondo, capace di vincere da solo una partita caricandosi la squadra sulle spalle. Lo sanno tutti. E Harrell? Solo due punti, un rimbalzo e un assist. Sconfitto su tutta la linea. Adesso, lo sa anche lui. La prossima volta sceglierà meglio chi provocare. E magari anche come.
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