DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
Elisabetta Esposito per Fuorigioco – la Gazzetta dello Sport
Un film dopo l’altro, con il fare di chi non si prende troppo sul serio e la consapevolezza di essere ormai un’attrice vera. Se poi avesse mezzo dubbio, le basterebbe guardare il David di Donatello conquistato per ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’. Ilenia Pastorelli, 33 anni il giorno della vigilia di Natale, romana vera e verace notata nel 2011 come concorrente del Grande Fratello, è ora nelle sale con ‘Cosa fai a Capodanno?’ di Filippo Bologna, dove recita accanto a Luca Argentero.
E a gennaio uscirà ‘Non ci resta che il crimine’, con Giallini, Gassmann e Leo. Lei ci pensa e ride, racconta di aver detto già “tantissimi no” e di iniziare a scegliere i progetti anche per “la loro capacità di innovare”, come questo su una notte di Capodanno bizzarra e velenosa.
Ma lei nasce ballerina.
“Ho studiato danza classica per dodici anni, sono arrivata anche all’Accademia Nazionale, 5-6 ore di lezione al giorno, grandi sacrifici insomma. Lo sport in questo senso ti prepara alla vita, capisci che per raggiungere un obiettivo devi sudare”.
E oggi che cosa fa per tenersi in forma?
“Niente! L’ultima cosa che ho fatto è stata la pole dance per preparare ‘Benedetta Follia’ di Verdone, ma vengo da anni di niente... Mi annoio subito!”.
Allora segue una dieta.
“Nemmeno, mangio di tutto… Ogni tanto penso di andare da un nutrizionista, ma alla fine vince la lasagna de nonna! Rispetto all’avocado che arriva da chissà dove, a me sembra più sana la lasagna de nonna”.
Parliamo della Roma?
“Sono una tifosa un po’ delusa, non me la guardo più tanto. Non mi piace come giocano, mancano di forza emotiva, quella che una volta dava Totti. Questa squadra deve tornare a credere in se stessa”.
Lo scudetto è già della Juve di Ronaldo?
“Beh, sì. Anche se Ronaldo non mi pare dia il massimo, potrebbe fare molto di più. Però la squadra c’è, Allegri è un ottimo allenatore e la società investe. Noi invece…”.
Troppe cessioni?
“E sì! Noi chi abbiamo adesso? Io voglio bene a De Rossi, che tiene alta la bandiera, ma ha quasi quarant’anni, non corre più... Poi? Boh. La verità è che dopo la partenza di Salah non ho più voluto sapere niente.
Quella cessione ha rivelato il senso di quello che stava accadendo: il club compra, valorizza e rivende, ma viene a mancare lo spirito di squadra. Quello che ha la Juventus. Quello che avevamo noi con Totti, Montella e Batistuta. Comunque non è vero che non seguo più la Roma, ne parlerei per ore. Lo dico, ma mica riesco a staccarmene...”.
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