
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
Francesco Saverio Intorcia per âLa Repubblica'
Il sogno di Ciro è di fabbricazione tedesca. Immobile parla da ex, la testa già a Dortmund. In fondo, Torino e Juventus, comproprietarie dei suoi piedi, litigano su tutto ma concordano sul progetto: spedirlo in Germania e cavarne il massimo profitto. Un affare fra i 18 e i 20 milioni. Che sia il capocannoniere in carica, è un dettaglio che ingrossa il prezzo, non i rimpianti.
Tra stasera e domani, sarà il club granata a trattare per conto proprio col Borussia. «Dopo una stagione fatta così bene - spiega Immobile - è normale nutrire aspettative, e io sono ambizioso. Il Borussia è la squadra finalista in Europa un anno fa, un'occasione di crescita. Con Cairo ho parlato, sa quello che voglio: giocare la Champions. Ho chiamato gli amici Donati e Caldirola che già sono in Bundesliga, sono entusiasti, mi dicono che l'unica difficoltà è la lingua, ma noi napoletani ci facciamo capire dappertutto».
Non teme i paragoni. Con Schillaci, che nel â90 debuttò a marzo in azzurro (come lui) e poi fu capocannoniere nella coppa. O con Lewandowski, passato al Bayern. «Io come Totò? Magari. Non mi mette ansia il paragone, ma l'unica analogia è che siamo entrambi meridionali, lui ha fatto la storia dell'Italia. Lewandowski è uno dei più forti in circolazione, sostituirlo a Dortmund sarebbe uno stimolo in più. Ma in ogni squadra europea dovrei fare i conti con una concorrenza molto forte».
Dopo le separazioni di Pirlo e Buffon, e il matrimonio di Montolivo (oggi, sul lago Maggiore, con Cristina De Pin), domani arriveranno le nozze di Ciro, al santuario di San Camillo De Lellis a Bucchianico, in Abruzzo. Finalmente sposerà Jessica, che gli ha già dato Michela. Un anno fa rinviò tutto per partire con l'U21. Sul braccio, si è tatuato il ritratto della bimba, una frase per la sua sposa e il bacio di lei. Fra i 250 invitati ci sono Osvaldo, Insigne, Verratti, Bovo. «Mi mette più ansia il matrimonio che il Mondiale. Non sono certo della convocazione, di sicuro c'è solo la morte. Siamo in 7, è complicato lasciarne a casa due. Io forse sono quello con meno qualità , ma ho la condizione fisica. Sono maturato nel rapporto con gli arbitri, non ho protestato per l'espulsione contro il Parma, Prandelli è attento a queste cose
». Il ct vuole rinunciare al centroboa e avere un attacco dinamico. «Io, Balotelli, Destro, siamo tutti centravanti diversi. Mario non sa stare senza toccar palla, torna spesso a prenderla, sennò non si sente in partita. Mattia è l'uomo d'area classico. Io vivo sul filo del fuorigioco. Ventura al Toro mi ha aiutato a sbloccarmi mentalmente e mi ha trasformato in un attaccante moderno, che rincorre i centrocampisti e recupera palla».
Capocannoniere in A e in B, come Pablito e altri 11 prima di lui. «Mio padre mi ripeteva sempre che il titolo in B non contava niente... Io questo lo dedico alla mia famiglia: sa cosa ho passato e mi ha aiutato a prendermi la rivincita. Che orgoglio aver battuto Toni, Tevez, Higuain. E Pepito: senza l'infortunio, forse non l'avrei superato».
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