RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Federico Danesi per “Libero quotidiano”
I paragoni nello sport sono esercizi filosofici fini a sè stessi, ma i numeri, invece, non mentono. E quelli di Dorothea Wierer la collocano chiaramente in un' altra dimensione, perché i due ori mondiali di Anterselva hanno un peso specifico pesante. Tolta Federica Pellegrini, che di ori Mondiali al collo ne ha ben sei, la regina delle discipline invernali è invece Stefania Belmondo con 4. Subito dietro di lei c' era Deborah Compagnoni con 3, agganciata ora dalla ragazza di Rasuin. Ma cos' hanno in comune le prime tre? Che sono anche andate in doppietta nella stessa edizione (Belmondo due volte).
Doro qui ha ancora tre gare e almeno in due queste può puntare al bersaglio grosso.
Numeri impressionanti, come la sua forza mentale. Come domenica anche questa volta c' era una tedesca da battere, Vanessa Hinz che, sulla tabella delle scommesse, viaggiava decisamente più in basso rispetto a tutte le favorite. E come domenica alla fine ha avuto ragione lei, anche se è stato tutto più complicato. Perché dopo l' ultimo poligono dell' Inseguimento sapeva bene di potersela godere e che gli ultimi 300 metri si erano trasformati in una passerella.
Questa volta aveva poco più di 2 secondi all' uscita dell' ultima sessione di tiro e li ha conservati con una precisione quasi maniacale fino al traguardo.
Impresa doppia Una grande fatica, che Hinz ha sbagliato una volta sola, ritrovandosi con 1 minuto in più sul tempo finale, mentre lei ha invece doppiato l' errore ed è stata costretta ad un super lavoro sugli sci, ma anche nel forzare i tempo di rilascio colpi, esercizio nel quale è maestra.
Le altre, tutte, hanno sbagliato di più. Doro invece negli ultimi due giri è stata trasportata letteralmente al traguardo dal pubblico anche se in realtà non capiva nulla di quanto le urlavano gli allenatori a bordo pista, come ha confessato alla fine: «Ho fatto un paio di errori stupidi, all' ultimo poligono tremavo ed è stata una battaglia mentale.
Mentre sparavo mi parlavo, dicendomi, «dai, non sbagliare». Non sapevo bene come erano messe le altre, ma sapevo di essere in gara per le medaglie.
Quando sono arrivata al poligono finaleho tremato abbastanza, ma non sapevo ancora come ero messa. Oggi ero molto confidente nel mio tiro.
Il giro conclusivo è stato particolare, non sapevo quanto fosse andata forte Hinz e quindi dovevo solo concentrarmi su me stessa. Il tifo mi ha dato una carica in più, ma c' erano tanti tedeschi...». Tifosi che alla fine l' hanno pure applaudita, perché questo non è il calcio e qui si tifa solo a favore.
Uno sport di nicchia, l' ha riconosciuto pure lei in sala stampa, anche se ora Wierer entra in un' altra dimensione e il biathlon in Italia con lei. Invece è mancata clamorosamente Lisa Vittozzi, scarica mentalmente e alla fine solo settantunesima con otto errori, come se le polemiche pre Mondiali l' avessero svuotata caricando a palla quell' altra.
L' oro nell' Individuale, è anche un passo avanti importante nella classifica di Coppa del Mondo: il vantaggio sulla norvegese Eckhoff è di 94 punti e fino a100 su Oeberg. Ma lei pensa solo ad Anterselva: nove anni fa si fece conoscere da tutti ai Mondiali Juniores di Nove Mesto. Cosa vinse? Tre ori e un argento, in fondo le manca poco.
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