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CALCIO ITALIANO ALL’ULTIMO STADIO! A BERGAMO UN TIFOSO DELL’ATALANTA AMMAZZATO DA UN INTERISTA DOPO UNA LITE PER MOTIVI CALCISTICI. A BARI UN PADRE E’ STATO PICCHIATO SELVAGGIAMENTE DAVANTI AL FIGLIO (DOPO L’AGGRESSIONE CI SONO STATI TRE ARRESTI) – IL "CORRIERE DELLO SPORT": "SI TRATTA DI CRIMINALI. PARLIAMO DI UNA GENERAZIONE DAL COLTELLO FACILE CHE SCEGLIE LA VIOLENZA COME PRATICA CORRENTE E SOLUZIONE. CHE POI SUCCEDA IN ZONA STADIO, O NELLA PIAZZA DEL DUOMO DI MONREALE, FA POCA DIFFERENZA… - VIDEO
“Gli Ultras del #BARI picchiano selvaggiamente un uomo davanti a un bambino. Fuori lo stadio San Nicola?” pic.twitter.com/GaTxTdlgzg
— Francesco Borrelli (@NotizieFrance) May 5, 2025
Cristiano Gatti per il Corriere dello Sport
Serve molta forza interiore se si vuole guardare per intero il video – “diventato virale”, ma va? – del papà picchiato selvaggiamente fuori dallo stadio di Bari. Il web propone tutti i giorni spettacoli dark, ma questo è oggettivamente ai limiti, perché aggiunge un dettaglio tremendo: il papà viene pestato da ignobili belve umane sotto gli occhi del suo bambino.
Weekend indimenticabile, in attesa del Conclave. Oltre Bari, l’altra notizia della domenica sportiva, il ragazzo ammazzato con una coltellata nella zona dello stadio di Bergamo.
È persino umiliante perdersi alla ricerca di ricostruzioni e motivazioni. A Bari il papà cercava di rientrare in curva per riprendere lo zainetto del figlio, mannaggia, pure lui, che idea, proprio mentre il tifo usciva in segno di protesta. A Bergamo la vendetta di un ragazzo interista contro il tifoso atalantino a sua volta in spedizione punitiva.
Miserie, tutte miserie. Non ci sono motivi logici e accettabili per certi spettacoli. Per l’enormità di certi crimini. Ancora una volta, il sistema informativo di questa povera nazione cataloga il ciarpame sotto la dicitura “tifo violento”. Ecco una cosa che si potrebbe e si dovrebbe fare subito, prima di tutte le elucubrazioni psico-sociali tanto al chilo: dovremmo smetterla, ma smetterla sul serio, di chiamare queste atrocità tifo violento. Non per santificare i tifosi, non per salvare la reputazione del calcio, non per obbedire agli interessi di bottega, ma per prendere il fenomeno dal lato giusto, una volta per tutte.
Tifoso del Bari viene picchiato selvaggiamente davanti al figlio in lacrime al San Nicola
Il calcio è solo un travestimento, una foglia di fico, sotto c’è solo l’inesorabile adeguamento della zona stadio al clima e alle culture del nostro tempo. Certo a picchiare e a uccidere sono tifosi, ma sarebbe meglio dire che sono “anche” tifosi.
Prima, sono l’espressione esemplare del mondo che abbiamo messo in piedi. Chi picchia un papà davanti al suo bambino, chi uccide sottocasa nel cuore della notte, nessuno di questi criminali ha bisogno di una partita per esprimersi.
Semplicemente, parliamo di una generazione dal coltello facile, sempre a portata di mano, come valore e come potere. Parliamo dalla violenza come opzione, come soluzione, come pratica corrente: i padri la consideravano ancora peccato, o semplicemente reato, questi la rimasticano come forza e affermazione.
Magari ci sta pure che crescendo da bambini davanti ai videogames, dove ammazzare è un simpatico divertimento che ti premia pure, più ammazzi e più sali di livello, alla fine non si percepiscano più il peso e la gravità degli atti. Diventa un’abitudine inconscia, comunque non è più paura e spavento: si prende la lama, si prende la pistola, se quello non mi garba è normale sopprimerlo. Guadagno punti e divento un ganzo.
Che poi succeda in zona stadio, o nella piazza del duomo di Monreale, in iperbolico contrasto tra tanta bellezza e tanto abbruttimento umano, oppure ancora accanendosi gelosamente sulla fidanzata, nelle movide notturne, nei duelli tra baby-gang, fino a scuola prendendo a cazzotti la prof, fa poca differenza: il problema non è il contenitore, il problema tremendo è il contenuto. Un contenuto di vuoto, di nulla, di buio.
Senza la minima percezione di cosa siano e quali abissi aprano davvero la violenza, il male, la morte. A dirla tutta: c’è la netta sensazione che certe combriccole di queste generazioni facciano più fatica a vivere che a morire.
E allora cosa fare, in prima battuta, prima di una vera riscossa umana? Tentativi, mai rassegnazione. Per cominciare, smetterla con questa ridicola scorciatoia del derubricare subito il sangue nel tifo violento. Seconda cosa, ovvia, castigare con pene certe questa specie di nuovi Rambo allo stato brado, convinti purtroppo anche di una facilona impunità. Poi varie ed eventuali.
Tifoso del Bari viene picchiato selvaggiamente davanti al figlio in lacrime al San Nicola
Qualunque mossa è buona e utile. Anche se non sono sicuro che persino tutte assieme possano rimuovere il problema. Non si soffoca in un giorno ciò che siamo diventati.
Tifoso del Bari viene picchiato selvaggiamente davanti al figlio in lacrime al San Nicola
riccardo claris
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