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Da gazzetta.it
Quando le porte della Cina erano ormai spalancate, ecco arrivare il colpo di scena. Kalinic ha rifiutato la Cina. Ed è un rifiuto "pesante" perché vuol dire rinunciare a un contratto già pronto per lui al Tianjin da 12 milioni a stagione, bonus compresi, per 4 anni.
Al termine di una settimana intensissima di trattative lungo l'asse Cina-Firenze, con un paio di tappe anche a Milano, è stato lo stesso centravanti croato ad annunciare la sua decisione: "Resto alla Fiorentina, è una mia decisione. Voglio giocare in Italia, continuando a farlo nel club in cui sono stato per 2 anni e in cui mi trovo bene".
I SOLDI NON SONO TUTTO — Evidentemente i soldi non sono tutto e, a questo punto, Kalinic entra di diritto nel club dei calciatori europei che hanno voltato le spalle ai sontuosi contratti offerti dalla Cina (come il caso di Yaya Touré, ad esempio). Nell'ultima settimana il Tianjin aveva esercitato una pressione pazzesca sulla Fiorentina e sul calciatore per soddisfare il desiderio di mercato di Fabio Cannavaro, allenatore del Tianjin: l'offerta cinese si era avvicinata ai 40 milioni per la Fiorentina, e sul tavolo era pronto un quadriennale da 10 milioni di base che con i bonus sarebbe salito a 12 a stagione per il centravanti.
ENORME PRESSIONE — "C'è stata un'enorme pressione sul mio trasferimento - ha sottolineato proprio Kalinic in un'intervista rilasciata al croato Sportske Novosti e confermata dalla Fiorentina -. Tutti mi spingevano in Cina, la stampa è come se si fosse voluta sbarazzare di me. Ma non la Fiorentina e i suoi tifosi. Io resto".
Negli ultimi giorni i cinesi avevano affidato a un gruppo d'intermediari il mandato di concludere l'affare: si è trattato praticamente ad oltranza tra Milano e Firenze, mancava solo la risposta del croato. Arrivata questa mattina: Kalinic resta in viola, dove ha un contratto da 1,2 milioni a stagione fino al 2019.
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