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Il "chairman" della Premier League, Richard Scudamore, era a favore del "Remain". Secondo il Telegraph, con la Gran Bretagna a favore del "Leave", più di 100 giocatori perderanno il proprio permesso di lavoro e dunque non potranno più giocare nei club di Premier.
Se prendiamo in considerazione le normative vigenti, giocatori come Payet, Kante e Martial non potrebbero giocare con West Ham, Leicester e Manchester United, perché nessuno di loro era un giocatore della propria nazionale quando hanno firmato per i rispettivi club. Questione di curricula, insomma.
Avrebbe invece un regolare permesso di lavoro Giroud dell'Arsenal, in quanto giocatore in pianta stabile della nazionale francese. Molti esperti, però, ipotizzano che le regole in termini di permessi di lavoro possano cambiare ed essere rese più "elastiche" come in Svizzera e in Norvegia al fine di ottenere l'accesso al mercato unico.
Sempre gli esperti, si augurano che per i calciatori vengano presi in considerazione permessi di lavoro ben diversi, in quanto non facenti parte del problema della migrazione. Insomma, guadagnano un sacco di soldi, ma pagano anche le tasse.
I GIOVANI
E i giovani talenti? Ad oggi sono consentiti i trasferimenti di minori di età compresa tra i 16 e i 18 anni all'interno dell'UE o del SEE, pertanto la Gran Bretagna potrebbe perdere questo vantaggio su giocatori come lo spagnolo Bellerìn, che all'Arsenal si è unito a 16 anni.
Il fronte del "Leave", manco a dirlo, vede la Brexit un'opportunità positiva per il mondo del calcio britannico: "Il Regno Unito sarà libero di trattare calciatori di tutti i Paesi allo stesso modo e ampliare il pool di talenti per le nostre squadre, non ridurlo" aveva detto Brian Monteth, della Leave.eu.
BRITANNICI ALL'ESTERO
Il "problema", ovviamente, si pone anche al contrario. Come verranno considerati i giocatori britannici negli altri campionati europei? La regola vorrebbe che Bale e compagni diventino invevitabilmente extracomunitari, ma la "grana" è limitata a pochi club, vista la scarsa tendenza dei "british" a giocare all'estero.
LEGGE BOSMAN
Una cosa è certa: non cambierà la possibilità di ingaggiare gli svincolati, per i club di Premier. La "Legge Bosman", infatti, è inserita nel regolamento Fifa e non in quello Uefa.
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